Copertina del libro
Copertina del libro "Calore di lana e profumo di resina. La montagna delle donne" di Chiara Todesco

La recensione di Calore di lana e profumo di resina di Chiara Todesco racconta non una storia, ma tante storie: quelle di 13 donne fantastiche, che hanno dedicato la loro vita alla costruzione di un legame indissolubile con la natura e la montagna.

la montagna è gioia, conoscenza e scoperta continua: devi avere la capacità di stupirti, l’umiltà di capire che sei lì per conoscere, non per conquistare

Calore di lana e profumo di resina di Chiara Todesco: donne di montagna

Alcune hanno inseguito i loro sogni di bambine, altre si sono ritrovate quasi per caso in una nuova, entusiasmante vita. Alcune hanno viaggiato per il mondo scalando altissime montagne, altre sono sempre rimaste fedeli alla propria valle. Tutte, però, hanno elementi essenziali in comune: l’amore incondizionato per la natura, la voglia di difenderla e la consapevolezza che sia lei la nostra vera salvatrice.

Tra le donne che hanno deciso di restare a prendersi cura del proprio territorio, c’è Silvana Stefanelli che, quando non è intenta a farsi risollevare il morale dai frutti del proprio orto, lavora come guida vulcanologica del Vesuvio.
Anna Arneodo è invece legata a filo doppio con la sua Val di Grana, nel Cuneese; qui si parla ancora la lingua provenzale e lei, quando non è impegnata nella sua azienda agricola biologica, segue le orme del padre nel tentativo di mantenere intatta l’antica e delicata tradizione linguistica.

Cristina Ferrarini vive sui Monti Lessini, nelle Prealpi Vicentine, e conduce “Lana al pascolo”: cura con amore i suoi alpaca e le sue pecore, ricavandone la lana che, una volta tinta con ingredienti provenienti da piante tintorie che lei stessa coltiva, vende o utilizza per creare un legame unico tra natura e artigianato locale.
A 74 anni, Lotte Zemmer gestisce un hotel in Val Gardena e ha creato il roseto più alto d’Europa: 1.500 metri di altezza, 7.000 rose per oltre 250 diverse varietà, a dimostrazione di come la natura sia anche e prima di tutto bellezza a un passo da casa.
E poi, Calore di lana e profumo di resina di Chiara Todesco racconta anche di donne che si sentono “nomadi dentro”, che non possono non rispondere al richiamo potente della natura e del mondo. Una di loro è Eloise Barbieri che, pur avendo un lavoro prestigioso a casa, ha preferito prendersi lunghi periodi per viaggiare tra Asia, Sudamerica e Africa. Oggi ha cambiato vita: collabora con la Rai per la creazione di documentari naturalistici e si rende conto che “mentre cammina, la donna in carriera scopre la facilità della vita, la semplicità, il fatto che si può vivere con pochissimo”.

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Tutto l’amore per la natura in Calore di lana e profumo di resina

Con il suo Calore di lana e profumo di resina, Chiara Todesco fa testimone di quanto la natura sia fondamentale per lo sviluppo emotivo – ma non solo – dell’essere umano. E poi si sa: la natura è femmina; e forse nessuno, più di queste donne, sarebbe in grado di celebrarla con forza, passione, cura e una spiccata propensione alla resilienza.
La resilienza è di Claudia Scarzanella che, dopo la scomparsa del marito, prende in carico la storica segheria di famiglia in Val di Zoldo, nel Bellunese. Per lei, “la natura ti fa mantenere una dimensione di umiltà e concretezza, ti fa stare con i piedi per terra. La natura è così grande che tu non ne saprai mai abbastanza, anche un albero e il legno ti sorprendono sempre. Io mi sento privilegiata: a vedere il legno intorno, il verde, il blu del cielo. Sono cose che curano l’anima e danno grinta”.

La stessa grinta che ha Laura Rizzi, custode forestale in Val di Rabbi, dedita alla protezione delle foreste e all’educazione ambientale. Per gli adulti ma soprattutto per i bambini, che sono gli adulti del futuro; a loro dovremmo insegnare che i limiti imposti dalla natura possono aiutarci a ritrovare la nostra umanità, a vivere più liberi e consapevoli.

Su questo è sicuramente d’accordo Waltraud Schwienbacher: nella sua Val d’Ultimo, lavora in scuole e cooperative sociali dove si impara a lavorare con le risorse locali, a non buttare nulla, a valorizzare i prodotti del bosco, salvando di conseguenza l’economia della valle. Perché non ha dubbi: “nella natura è tutto semplice ma allo stesso tempo completo, fantastico. È la natura che ci salva e noi siamo ancora in tempo per salvare lei. Ci vuole solo amore e armonia. L’amore è l’energia più grande nel nostro cosmo. Bisogna essere contenti, per vivere la pace e in pace. Ognuno di noi ha una grande responsabilità perché questa energia si trasmette e si diffonde nel mondo. È il nostro compito di vita”.

La natura alla sua massima potenza: vivere e amare la montagna

Tanti di noi ci vanno solo in vacanza, e ai nostri occhi appare come un paradiso; la verità è che la vita in montagna non è proprio tutta rose e fiori come certi racconti edulcorati vogliono trasmettere. Occorrono impegno, tenacia, forza e convinzione per restare – letteralmente – abbarbicati ai suoi pendii, per continuare a mantenere saldo il legame con le proprie terre. Come dice Eleonora Saggioro, che dalla vita attoriale a Roma si è trasferita in Abruzzo per dirigere uno storico rifugio, la vita in montagna è e deve essere scomoda, perché la scomodità “ti porta a ragionare su un luogo che ha un suo passato, una sua identità culturale”; d’altronde, la montagna è sempre stata lì e “siamo noi che non c’entriamo niente, dobbiamo occupare meno spazio possibile ed essere invisibili”.
Sulla potenza indiscutibile della montagna le fa eco Cristina Piolini, un’alpinista poco conosciuta ma che ha scalato le vette più importanti del mondo, essendo anche la prima italiana a riuscire nell’impresa delle Seven Summits. Ma per lei le conquiste non sono importanti; anzi, la montagna non si conquista mai perché è lei che ha sempre l’ultima parola: “io salgo una montagna e se lei mi vuole e mi accetta bene, se non mi accetta vorrà dire che torno indietro”.

Per Roberta Vittorangeli, la montagna è stato amore a prima vista: una semplice gita in Valle d’Aosta l’ha spinta a trasferirsi lì e a lavorare nell’elisoccorso. Per lei, la montagna è anche la più perfetta metafora di vita: “in montagna, se vuoi vedere più lontano devi salire in cima. Io sono molto curiosa, mi piace capire se ci sono anche altre verità. Per scoprirle bisogna avere la voglia di non fermarsi di fronte all’evidenza ma di andare a cercare anche il rovescio della medaglia. Ogni verità ha sempre diversi modi di lettura”.
Per tutte le donne raccontate in Calore di lana e profumo di resina di Chiara Todesco, la montagna è amica, è origine, è vita ancestrale, è impegno che viene sempre ripagato. Sicuramente tutte sarebbero d’accordo con le parole di Renata Rossi che, insieme a Serena Fait, è stata la prima guida alpina donna in Italia: “la montagna è gioia, conoscenza e scoperta continua: devi avere la capacità di stupirti, l’umiltà di capire che sei lì per conoscere, non per conquistare”.

Recensione di Agnese Sabatini

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