Destinazione Italia è il libro nato da un’idea semplice ma potente: “fare qualcosa”, qualcosa di concreto in un momento di impotenza. Così è nato il progetto Travel Blogger per l’Italia, che ha portato alla creazione del libro edito da Polaris e disponibile in libreria da novembre 2020. Ecco la storia di com’è nata l’idea: una storia di collaborazione, entusiasmo e tanta passione per il viaggio.
Destinazione Italia: il libro nato dal progetto Travel Blogger per l’Italia
Era il 4 aprile 2020: scrivo un messaggio alla mia amica Nicoletta Sala per dirle che ci sto. Da qualche giorno, infatti, a Nicoletta era venuta l’idea di fare qualcosa insieme a tanti altri travel blogger per dare il nostro contributo a ciò che stava succedendo. Ciò che stava succedendo lo sappiamo tutti: eravamo nel pieno del nostro primo lockdown, un periodo in cui la maggior parte di noi si sentiva impotente e anche un po’ rassegnata, chiusa in casa a sperare che le cose si sarebbero sistemate al più presto. L’urgenza era proprio quella di “fare qualcosa”: creare un piccolo progetto che avrebbe potuto dare un senso ai giorni e, nel frattempo, fare del bene.
Nonostante i nostri normali impegni quotidiani, abbiamo subito creato il gruppo Facebook per riunire quanti più travel blogger possibile, e abbiamo subito proposto l’idea: una raccolta fondi che avesse l’obiettivo di aiutare l’Italia a fronteggiare la situazione Covid-19. Così è nato Travel Blogger per l’Italia: un collettivo composto da 180 travel blogger provenienti da tutta la Penisola, riunitisi senza alcun scopo di lucro e con l’obiettivo di dare una mano concreta.
Inizia oggi a viaggiare! Acquista destinazione Italia di Travel blogger per l’Italia su Amazon.
La raccolta fondi a favore di Emergency
Tutto è avvenuto nel giro di pochissimi giorni. Abbiamo scelto Emergency come charity partner ufficiale, grazie al suo impegno a fronteggiare l’emergenza sanitaria sul territorio nazionale – in particolare, nelle zone a quel tempo più colpite. Il “piano” è stato chiaro sin da subito: invitare i nostri lettori e follower a donare per la causa. Noi siamo travel blogger, e quello che ci riesce meglio è scrivere di viaggi, no? Per questo, il nostro ringraziamento personale ai donatori sarebbe stato proprio Destinazione Italia: una guida in formato PDF a oltre 270 destinazioni italiane. In questo modo, avremmo contribuito a raggiungere un duplice obiettivo: dare una mano a sostenere un’organizzazione nella sua lotta in ambito sanitario, nell’immediato presente; e rilanciare il turismo domestico con i nostri suggerimenti, per il futuro.
Abbiamo lavorato in maniera compatta; mentre io e Nicoletta coordinavamo il progetto, Martina Sgorlon lavorava a grafica e impaginazione, e tutti e 180 davamo il nostro apporto alla guida. In tempi record, guida e landing page per la raccolta fondi erano pronti: la raccolta ufficiale è rimasta attiva dal 21 aprile al 10 maggio. In quelle poche settimane abbiamo raccolto oltre 33.000€: niente male per un progetto nato neanche un mese prima.
Destinazione Italia: da pdf a libro vero e proprio
In quella finestra di tempo, oltre 1.400 persone hanno donato a Emergency tramite il link personalizzato di Travel Blogger per l’Italia. Tutte quelle persone, provenienti da tutta Italia e oltre, hanno ricevuto la guida in formato PDF. Le reazioni sono state sempre positive: testi ben scritti e coinvolgenti, bellissime foto, tantissime idee. Inutile dire che, da parte nostra, c’è stata tanta felicità: non solo stavamo facendo del bene – nel nostro piccolo e secondo le nostre disponibilità –, ma la nostra creazione stava ricevendo il giusto apprezzamento.
Un giorno, una chiamata: anche il direttore della casa editrice Polaris aveva apprezzato Destinazione Italia. “Che ne dite, ragazze, di trasformarlo in un libro vero e proprio, da distribuire in tutte le librerie?”
Una domanda che cade dal cielo, una possibilità unica, e mille dubbi che affollano la mente. Nella sua prima versione, Destinazione Italia è stato un prodotto con finalità al 100% benefiche: noi 180 blogger non abbiamo guadagnato niente da questo lavoro. Adesso le cose sarebbero state diverse. Sono servite settimane intere per mettere in fila i pensieri, per discutere tutti insieme, per valutare le possibili direzioni: alla fine, abbiamo dato a Destinazione Italia la possibilità di prendere la sua strada, e abbiamo accettato.
Sempre tutti insieme, compatti ed entusiasti, abbiamo lavorato a una versione nuova della guida: da 273 a ben 300 destinazioni; da 180 a 193 travel blogger italiani. Alla fine, la guida è arrivata davvero in libreria. Autori: Travel Blogger per l’Italia.
Tutte le caratteristiche (belle) di Destinazione Italia
Destinazione Italia è una piccola creatura che ho personalmente visto nascere, crescere, evolversi, inciampare, stare in piedi a testa alta… è normale, quindi, che la mia opinione su di lei sia un po’ di parte. Ma qui cercherò di essere quanto più obiettiva e dirti che, in tutta onestà, è un prodotto davvero bello.
Perché? Beh, sono oltre 700 pagine di contenuti, che racchiudono 300 destinazioni (corredate da oltre 500 fotografie) da visitare in Italia; in tutta Italia, da nord a sud. Non sono destinazioni casuali: ogni blogger ha scelto da una a tre mete di cui parlare, luoghi a cui è rimasto affezionato durante una vacanza, una gita domenicale, oppure luoghi legati a occasioni speciali o ricordi d’infanzia. Luoghi legati alla famiglia, agli amici, alle tradizioni. Luoghi di una varietà che risplende: dai sentieri di montagna alle piazze dei borghi medievali, dalla street art cittadina ai laghi, dalle spiagge nascoste ai luoghi più insoliti, fino a quelli più turistici ma raccontati da punti di vista diversi.
Destinazione Italia non è una guida normale: dentro non ci trovi le informazioni utili su cosa fare, dove mangiare, dove dormire o chissà che altro. Ogni destinazione è un piccolo racconto; come un post di un travel blog, ma in versione cartacea. Destinazione Italia è un compendio di storie, di esperienze, di emozioni: nonostante la revisione che ne ha uniformato lo stile, è evidente come ogni blogger abbia raccontato i luoghi scelti a modo proprio. Infatti, di Destinazione Italia è proprio questo che amo: la diversità che unisce, la varietà di luoghi, di caratteri e di personalità. La stessa varietà che rende il nostro uno dei Paesi più belli del mondo.
Cosa ho imparato dalla mia esperienza con Destinazione Italia
Destinazione Italia mi ha fatto compagnia per mesi e, credo, lo farà per sempre: è stata un’esperienza intensa, dalle più disparate emozioni umane. La prima cosa che ho imparato è questa: a volte, si può davvero fare qualcosa di buono, di speciale, senza per forza voler qualcosa in cambio. Tutti noi blogger ci siamo impegnati dal primo giorno a costruire qualcosa solo per il gusto di fare del bene, di contribuire a qualcosa di più grande di noi. La guida digitale è stata donata al 100%, e anche i proventi relativi al diritto d’autore della guida cartacea, attualmente in libreria, sono devoluti interamente a Emergency per la stessa originaria causa. Mesi e mesi di lavoro senza guadagnare un euro? Si può, perché nel frattempo si guadagna in soddisfazione, entusiasmo, senso di appartenenza e di comunità. Destinazione Italia mi ha regalato nuovi amici, nuove esperienze, la possibilità di lavorare a un libro vero e proprio, la gioia di vedere che qualcosa di grande nasce dal nulla, se non dalla voglia di tante persone di collaborare nonostante non ci siamo mai visti in faccia.
Ecco la seconda cosa che ho imparato: l’entusiasmo per le cose buone è qualcosa di trascinante, di travolgente. Travel blogger per l’Italia ha messo insieme decine di travel blogger italiani in un modo che non ha precedenti e che, spero, sia dimostrazione di come si possa anche lavorare insieme, mettendo da parte competizione ed egoismo (a volte sacrosanti, ma in questo caso totalmente assenti).
Lavorare a Destinazione Italia, rileggerne le pagine più e più volte per eliminare i refusi, sistemare l’impaginazione delle foto, discutere con i blogger, passare ore e ore al telefono o al computer, trattare e ritrattare; poi, alla fine, tenere tra le mani il prodotto di tutto questo. Ho capito che ogni processo di creazione consta di fasi più o meno difficili e dolorose; ma poi, se il ricavato della raccolta fondi ha contribuito a salvare una sola persona, o se anche un solo turista visita uno solo dei luoghi della guida contribuendo a sostenere il turismo italiano… allora sai che tutto ha avuto un senso.
Articolo di Agnese Sabatini