Copertina del libro
Copertina del libro "Destinazione Russia" di Roberta Melchiorre e Fabio Bertino

Immagina di salire a bordo di un treno e di sentire sotto di te lo scorrere dei binari. Immagina di vedere l’Europa allontanarsi mentre ti immergi sempre più nello sconfinato territorio russo. Immagina i volti delle persone che potresti incontrare in uno sperduto villaggio della tundra durante una tempesta di neve o su un treno durante un viaggio che dura letteralmente un giorno. Ecco, Destinazione Russia. Una nave e un gatto nella tundra e altri incontri stra-ordinari di Fabio Bertino e Roberta Melchiorre racconta questo e altro.

“Nel corridoio del vagone si può incontrare tutta la variegata umanità che popola il più vasto continente del mondo.”

Destinazione Russia: il fascino delle sterminate lande ghiacciate dell’Est

Fabio è un antropologo che si dedica alla scrittura di viaggio, Roberta, invece, è laureata in lingue straniere. Entrambi sono innamorati della Russia e durante i loro viaggi si sono spinti sempre più ad Est, sempre più lontano dall’Europa, ma sempre più vicini al cuore di quel mondo che spesso appare come lontano e irraggiungibile.

Destinazione Russia è il risultato di ben 7 viaggi effettuati dai due autori tra il 2011 e il 2016. Il percorso inizia da Varsavia e si addentra nelle lande sconfinate della Russia fino al lago Bajkal.

Quello di Fabio e Roberta non è un classico resoconto di viaggio: tra le pagine di questo piccolo volume si sprigiona pura poesia.

Probabilmente è grazie ai paesaggi imbiancati che si susseguono uno dopo l’altro. Forse è merito delle storie che i personaggi incontrati lungo la strada lasciano tra le mani dei due autori come piccoli segreti da custodire. Sicuramente è il fascino di queste terre dell’Est dove la vita è ancora romanticamente difficile: giornate intere trascorse su un treno per spostarsi da una parte all’altra del Paese, lunghi mesi di gelo senza tregua, allevatori di renne che tornano in città solo una volta all’anno e storie d’amore che sembrano uscite da un romanzo di Tolstoj o di Bulgakov.

Tutto ciò rende questo piccolo volume un vero e proprio canto d’amore rivolto alle terre selvagge dell’Est.

Il racconto scivola veloce e il libro lo si legge in un paio di giorni al massimo. Come per i binari su cui viaggia il treno di Fabio e Roberta, le pagine scorrono velocemente, i chilometri si moltiplicano e il viaggio si conclude di fronte allo spettacolo silenzioso del lago Bajkal che accoglie lo straniero con diffidenza e stupore.

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La Russia attraverso il finestrino di un treno

La maggior parte del viaggio di Fabio e Roberta si svolge in treno. È qui, o nelle prossimità delle solitarie stazioni siberiane, che si svolgono gli incontri più straordinari di questo racconto.

La Transiberiana è uno dei miei più grandi sogni, uno di quei viaggi che vorrei poter intraprendere almeno una volta nella vita e Destinazione Russia, oltre a essere un bellissimo romanzo, è anche una grande fonte di ispirazione per chiunque abbia anche solamente il sogno di partire per un’avventura simile.

Questo non è un viaggio qualsiasi e i due autori lo capiscono immediatamente, quando scoprono, a Varsavia, di avere sì i biglietti per il treno, ma non l’autorizzazione a viaggiarci sopra. La Russia non è l’Europa e questo lo capiscono ancor prima di raggiungerla.

Anche il celebre e infallibile sito delle ferrovie tedesche sul quale hanno acquistato i loro titoli di viaggio, questa volta commette un errore e rischia di lasciare i passeggeri a terra. Fabio e Roberta hanno bisogno di un supplemento per poter salire su quel treno e riescono ad acquistarlo solo con l’aiuto dell’addetta al treno locale.

Questo è solamente uno dei tanti episodi capaci di raccontare una semplicissima verità: ci sono viaggi per cui è necessario abbandonare ogni nostra certezza.

Un viaggio in Russia, nel suo estremo Est, è uno di quelli.

Incontri e racconti straordinari

Destinazione Russia. Una nave e un gatto nella tundra e altri incontri stra-ordinari di Fabio Bertino e Roberta Melchiorre racconta un viaggio, ma parla soprattutto degli incontri che avvengono durante questo loro girovagare.

Così a Mosca conosciamo Lilya e le stalinka, gli appartamenti di qualità costruiti durante l’epoca staliniana, a Sejda incontriamo Katyusha, un gatto che vive nel supermercato nei pressi della stazione ferroviaria, a Salekhard facciamo la conoscenza di Yashik, un allevatore di renne e a Kyzyl ci lasciamo affascinare dal canto sciamanico di Ai – Tchourek.

Al termine del racconto si susseguono una dopo l’altra una serie di fototografie che si finirà per osservare a lungo, in cerca di tutte quelle emozioni provate da chi le ha scattate.

A quel punto, la voglia di partire, sarà ancora più forte.

Recensione di Selene Scinicariello.

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