Un mercante uzbeko
Un mercante uzbeko. Foto di difotoediviaggi.it

L’Uzbekistan, terra ricca di storia e di grande cultura, sta prendendo sempre più piede dal punto di vista turistico. E se il blu, il verde e il turchese sono le tinte che caratterizzano madrase, moschee, cupole e minareti, vi è un altro colore che ben caratterizza non tanto il Paese quanto piuttosto i suoi abitanti. Sto parlando degli inconfondibili scintillanti sorrisi dorati degli uzbeki.

Gli uzbeki, il popolo dei denti d’oro

È sufficiente fare un giro in un bazar di Samarcanda, passeggiare nei vicoli Khiva o andare alla scoperta di uno dei meravigliosi monumenti di Bukhara, per rendersi subito conto che c’è una caratteristica che accomuna uomini e donne uzbeke dai 50 anni in su: i denti d’oro.

Gli uomini e le donne più anziani, infatti, sfoggiano, spesso e volentieri, scintillanti sorrisi a 24 carati! Per loro è simbolo di bellezza nonché motivo di ostentazione.

Nonostante l’eterogeneità somatica che si può riscontrare, retaggio di una storia tortuosa,complessa e al tempo stessa affascinante, le formose signore dagli occhi azzurri (simil giunoniche matrioske) e i signori uzbeki, magri e col baffetto turco, vantano una dentatura dai preziosi bagliori.

In passato, prima che l’amalgama di mercurio fosse diffusa, l’oro veniva usato dai dentisti per riempire carie e per fare corone dentarie. Il metallo è infatti un materiale malleabile, pressochè immune alla corrosione e duro a sufficienza per durare per anni.

Poichè avere denti d’oro è una prova del fatto che ci si poteva permettere di affrontare cure dentistiche, mostrare una bocca scintillante diventò ben presto uno status symbol, e tale rimase anche alla diffusione di altri tipi di materiali. Oggi la situazione è un po’ cambiata.

Molti uzbeki sottolineano infatti che questo è vero soprattutto per le persone più anziane; per i giovani può invece addirittura valere il contrario!

L’oro, ancora oggi, resta infatti un’alternativa più economica rispetto ad altri materiali utilizzati per le protesi dentarie, come ad esempio, quelle realizzate in ceramica. Avere i denti d’oro oggi può quindi essere – paradossalmente – interpretato come una spia di povertà. Sia perchè, come detto più sopra, l’oro risulta più a buon mercato rispetto ad altri materiali, ma anche perchè sta ad indicare che una persona ha perso molti denti ed è stata costretta a sostituirli a causa della malnutrizione e di condizioni di salute precarie.

Curiosità: nel 2006, nel vicino Tagikistan, il Presidente Rahmonov decise di bandire i denti d’oro per gli insegnanti di scuola e per i funzionari governativi, motivando questo divieto con la giustificazione che tale dentatura rappresenterebbe una distrazione per gli alunni, definendoli imbarazzanti per la nazione.

Libri sull’Uzbekistan e dintorni

L’Asia Centrale è una zona dalla storia estremamente interessante da cui consegue una ricchezza culturale come poche altre parti del mondo possono vantare. Negli ultimi tempi, con l’Uzbekistan in prima linea, sta prendendo sempre più piede dal punto di vista turistico. Se vuoi avvicinarti ai vari stati e staterelli che terminano col suffisso “-stan”, ti consiglio di leggere “Sovietistan: un viaggio in Asia Centrale, grandioso reportage sui paesi alla periferia dell’ex Unione Sovietica in cui Erika Fatland unisce un approfondito lavoro di ricerca e analisi geopolitica al gusto dell’avventura, dando vita a un affascinante diario di viaggio. Per un approccio più poetico, ma comunque veritiero e realistico, niente di meglio di “Trans Europa Express” di Paolo Rumiz.

Articolo di Federica Ermete

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