I viaggi on the road danno accesso a una dimensione unica e particolarmente affascinante: quella della lentezza. Un valore del quale bisognerebbe riappropriarsi, per calarsi veramente in quello che si sceglie di fare e lasciare che agisca su noi stessi, quasi come un balsamo. I viaggi lenti, infatti, agiscono sulla vita ingarbugliata nella routine di tutti i giorni, sciogliendo ogni nodo. Così che insieme al fluire dei km macinati sotto alle ruote possa fluire anche la nostra vita, nel senso letterale del termine. Una sorta di panta rei su due o quattro ruote che rimette in circolo nuova linfa vitale e permette di illuminare le proprie ombre, grazie a nuove emozioni, sogni, progetti, speranze.
LETTURE PER UNA VITA A RUOTA LIBERA
A mettersi sulla strada, per ridare un senso alla propria vita, troviamo diversi scrittori e viaggiatori, tra cui William Least Heat-Moon che, dopo esser stato licenziato e mollato dalla moglie, parte per un viaggio on the road in solitaria. Una fuga che racconta nel libro STRADE BLU e che affronterà a bordo del proprio furgone, ribattezzato con un nome iconico: Ghost Dancing, “La danza degli spiriti”.
Un’avventura dentro un’America dove le strade percorse s’intrecciano con quelle della vita di chi quei luoghi li abita e sa raccontarli con un fascino unico.
Bill Bryson, invece, sceglie di mettersi sulla strada per rivivere il passato e dargli un nuovo senso. Così nel libro AMERICA PERDUTA scopriamo che poco dopo la morte del padre chiederà in prestito alla madre la Chevrolet sulla quale attraverserà 38 stati americani, rivivendo i ricordi delle vacanze di famiglia. Tra vibranti metropoli e piccole città, dove il tempo sembra fermo agli anni’50, Bryson ci regala un road trip scandito da un’ironia calamitante.
Giorgio Bettinelli, invece, compie un’avventura degna del più folle dei backpackers. Solo che ad accompagnarlo c’è la sua fedele vespa. Quella con cui nel libro BRUM BRUM percorre 254.000 km in un viaggio di oltre 3 anni che lo porterà prima dall’Alaska alla Terra del Fuoco, poi da Melbourne a Città del Capo e infine dal Cile fino in Tasmania. Un viaggio su due ruote appassionante e intrigante, ricco di incontri e disavventure scritte così bene da far credere al lettore di essere seduto proprio su quella sella, insieme all’autore.
Non da meno è il libro I VIAGGI DI JUPITER di Ted Simons, che nel 1973 parte per un viaggio incredibile in sella a una Triumph, vivendo avventure che hanno reso il suo libro uno dei più amati dai motociclisti e consigliato a chiunque voglia sognare restando seduto sul divano. Fino a poco tempo prima della partenza Ted non aveva nemmeno la patente. Nel 1973 ha 42 anni, non ha mai visto una moto da vicino, né possiede alcuna esperienza come viaggiatore.
Eppure attraversa l’Egitto durante la guerra contro Israele, il Brasile durante la dittatura, incontra il Sudafrica dell’apartheid ed è testimone della guerra del petrolio. Tra le sue disavventure anche quella della prigionia: In Brasile, infatti, verrà incarcerato perché accusato di essere una spia.
Prima di tuffarsi nella lettura di questi libri, però, consiglio di partire da ONE MAN CARAVAN di Robert Fulton: il libro del primo uomo che fece il giro del mondo in motocicletta. Nel 1932, infatti, l’autore a soli 23 anni partirà in sella a una Douglas, portando con sé solo una valigia di cuoio con cinepresa, una camicia di ricambio, uno spazzolino e una Smith & Wesson calibro 32. La sua avventura durerà 18 mesi e lo porterà a scoprire 22 paesi muovendosi tra Turchia, Afghanistan, Pakistan, Kabul, Europa, Cina, etc.
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