Stanco del solito viaggio ricco di riflessioni profonde e di esperienze indimenticabili? Leggi la recensione de Il giro a sbafo di Guido Foddis: partirai per un viaggio decisamente diverso dal solito, all’insegna di ironia, disavventure assurde e “istinto di sopravvivenza”!
Ma di preciso, che cos’è Il giro a sbafo di Guido Foddis?
Ex pezzo dell’orchestra della Rai, Guido Foddis è oggi un musicista freelance e, cosa non meno importante, un appassionato di ciclismo e del Giro d’Italia. Già nel 2009 aveva seguito il Giro tappa per tappa: Il giro a sbafo racconta invece la sua esperienza con il Giro più famoso del Belpaese nell’annata del 2010. L’obiettivo di Guido Foddis non è forse dei più nobili ma, di sicuro, fa sorridere: “stavolta vivrò da gran signore senza scucire alcun denaro! Per compiere questa vera e propria impresa ho elaborato una più complessa strategia di sopravvivenza. La mia personale truffa si colorirà di enogastronomia a buon mercato”.
Esatto: in quanto inviato della fantomatica rivista culinaria Mangia Piano, Guido Foddis otterrà il pass stampa e avrà la possibilità di seguire tutte le tappe del giro dal “dietro le quinte”. Assaggerà tutti i prodotti tipici, proverà tutti i catering, farà suoi tutte le bottiglie di vino possibili. La sera, dormirà e mangerà gratuitamente in pensioni, trattorie, B&B e agriturismi che si sono offerti in cambio di una recensione dei propri servizi sulle pagine di Mangia Piano. Un vero e proprio giro a sbafo, che esalta le qualità più variopinte e caratteristiche di Guido Foddis: la sua ironia, la sua faccia tosta, la capacità di adattamento e… naturalmente, quella di scroccare! Obiettivo: seguire tutto il Giro d’Italia, da Savigliano (CN) a Verona, spendendo non più di 250€ in 20 giorni.
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I luoghi del giro: l’Italia da nord a sud e ritorno
Una macchina scassata, un compagno di viaggio (un “fotografo” che, in realtà, vuole fare il pompiere…), un pass stampa raccattato tra lo sdegno degli organizzatori del Giro, gruppi di “nemici” e di alleati tra i giornalisti della sala stampa: Il giro a sbafo di Guido Foddis prosegue così, giorno dopo giorno, tra sotterfugi e una quantità di faccia tosta talmente grande che ti farà inevitabilmente sorridere. Il libro è suddiviso per capitoli, ognuno dei quali racconta la tappa giornaliera: gli spostamenti, le disavventure, i piccoli problemi da risolvere… Grande spazio è ovviamente dedicato al cibo: proprio come se Il giro a sbafo fosse la Mangia Piano, Guido Foddis racconta i catering della sala stampa, le sue impressioni, come viene accolto dai vari osti la sera; le sue recensioni sono sempre ricche di dettagli, di votazioni strampalate e di aneddoti che fanno ridere.
Tutto questo si svolge in un’Italia tutta da percorrere. Mentre i corridori lo fanno in bici, Guido Foddis evita le autostrade per risparmiare il più possibile… ma anche perché “le Strade Blu percorrono un’Italia sfigata, malinconica e letargica, scevra di tangenziali e parcheggi a pagamento. Per molte persone è un’Italia insulsa… io la trovo struggente!”. E attraverso le Strade Blu si percorre tutta l’Italia: da nord a sud lungo il versante tirrenico, e poi di nuovo verso nord lungo la costa adriatica. Si incontrano città più grandi e paesini sconosciuti, una moltitudine di ambienti e di umanità. Il giro a sbafo di Guido Foddis non è sicuramente un libro di viaggio in senso stretto; eppure, l’Italia resta sempre uno sfondo silenzioso ma presente, e la voglia di scoprirla in ogni angolo – e in ogni trattoria! – si fa strada fin dalla prima pagina.
L’arma dell’ironia per raccontare il viaggio
È abbastanza innegabile: la maggior parte del viaggio raccontato in Il giro a sbafo di Guido Foddis si basa su un inganno. Un inganno innocente e di sicuro non pericoloso, ma pur sempre inganno è. Eppure, il lettore si dimentica velocemente di questo piccolo particolare, e ciò succede grazie all’arma dell’ironia. Essa traspare in ogni singola pagina ed è chiaro come Guido Foddis ne faccia la sua corazza e, forse, il suo fondamento di vita non solo durante questa esperienza, ma sempre. Alcune pagine fanno più ridere di altre ma, alla fine, tutto si dimentica e resta il sorriso di fronte alla tenacia e alla sfrontatezza di un’impresa un po’ assurda.
“Adesso però è il momento della resa dei conti. La partita va chiusa con una vittoria. Le imprese a metà non servono a niente, non lasciano traccia. Il mondo è di chi vince, non di chi arriva secondo per un pelo”. E quindi: come si chiude Il giro a sbafo di Guido Foddis? Riuscirà Guido a compiere tutto il giro, e a farlo restando nel budget di 250€? Beh… questo non te lo racconto ma, se il finale rispecchia la stravaganza di tutto il viaggio, forse ti immagini già come va a finire!
Recensione di Agnese Sabatini