La recensione di In viaggio col sorriso di Dario Nisivoccia ti porterà alla scoperta del Sud America: non solo la bellezza dei paesaggi e la diversità di culture ma anche, e soprattutto, la splendida umanità che è possibile scoprire e vivere solo quando si viaggia col cuore aperto.
In viaggio col sorriso di Dario Nisivoccia: alla scoperta dell’America Latina
Che cosa significa vivere un’esperienza? Dario Nisivoccia la vede così: “un libro, un consiglio di un genitore, un film, un racconto potranno anche insegnarci qualcosa ma non ci toglieranno i dubbi, per questo ci vuole l’esperienza: bisogna avere il coraggio di cambiare per scoprire di cosa si è capaci, bisogna andare a vedere con i propri occhi quello che gli altri ci raccontano a voce”. Per Dario, la spinta a partire per questo lungo viaggio non è stata la voglia di fuga da una vita insoddisfacente, al contrario; è stato piuttosto il desiderio di aprire il cassetto dei sogni, di trasformare il sogno in realtà e la realtà in sogno. Di darsi un’occasione per vivere la vita al massimo, per godere di esperienze che acquistano significato solo quando sono vissute sulla propria pelle.
Per questo motivo Dario parte, oltre un anno alla scoperta di molti Paesi dell’America centrale e meridionale: dal Messico alla Colombia, dal Guatemala alla Bolivia, e poi Brasile, Argentina, Costa Rica, Perù, Cile, Paraguay, Ecuador… E una volta tornato a casa, Dario Nisivoccia rivive tutto scrivendo In viaggio col sorriso, il libro il cui 60% del ricavato andrà in sostegno ai Sembradores de la 13, un’associazione in Colombia che Dario ha avuto modo di visitare e amare durante gli ultimi giorni di viaggio.
In viaggio col sorriso di Dario Nisivoccia è prima di tutto un viaggio lento: “viaggiando lentamente volevo riappropriarmi del mio tempo, conoscere il vero me stesso senza freni né limitazioni”. È un viaggio che dia a Dario la possibilità di essere se stesso, con tutte le sue qualità, senza la necessità di dover apparire diverso da ciò che. È un viaggio che tenga le redini dell’avventura, che gli permetta di assecondare ogni occasione, senza pianificare troppo; da questo, Dario impara che, “quando viaggi senza itinerario e ti lasci trasportare dagli incontri e dagli avvenimenti casuali che si manifestano lungo il cammino, succede sempre qualcosa di meraviglioso”.
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Quando il viaggio è il più importante maestro di vita
Capitolo dopo capitolo de In viaggio col sorriso, Dario Nisivoccia ci porta con sé lungo percorsi, incontri ed esperienze. Gli incontri di Dario sono sempre positivi, pieni di energia e di umanità, ma ci sono state anche esperienze meno positive. In particolare, a Cartagena in Colombia lo smartphone di Dario viene smarrito/rubato; di fronte a una disavventura del genere verrebbe da rattristarsi o da infuriarsi, ma Dario reagisce in maniera tutto sommato tranquilla e positiva. È quello, forse, il vero punto di svolta non solo del viaggio, ma anche della vita di Dario: quando si guarda con spirito positivo, ogni cosa nella vita può essere affrontata e superata. D’altronde, come dice Dario: “ho imparato che le sorprese possono essere sempre dietro l’angolo, che ci vuole equilibrio, che le sensazioni belle possono essere seguite da quelle brutte e viceversa. L’importante è restare calmi e soprattutto pensare positivo, sempre”.
Il viaggio è quindi maestro di vita quando aiuta Dario ad affrontare ogni avversità, ogni scomodità, ogni cambio di piano con un sorriso e un senso di gratitudine. Leggendo In viaggio col sorriso, si ha la sensazione che il viaggio abbia trasformato Dario in una persona consapevole, umile, grata. Ciò accade anche grazie alla maestosità dei luoghi che Dario visita, e all’importanza di riconoscere quanto questo mondo possa essere meraviglioso, ricco, abbondante per tutti. Dobbiamo rispettarlo perché è un dono che ci è stato fatto, e perché noi siamo chiamati a donarlo a nostra volta, intatto e con responsabilità, alla generazione che verrà dopo di noi.
Anche le persone locali raccontate in In viaggio col sorriso di Dario Nisivoccia sono eccezionali insegnanti di vita. Alcune di loro sono povere di beni materiali, ma non gli fanno mai mancare un sorriso, un gesto di ospitalità; soprattutto i bambini sono felici con poco, basta un pallone da calcio e il poter corrergli dietro tutti insieme. Solo in viaggio è possibile vivere esperienze che ci aiutano a renderci conto, come dice Dario, che “siamo tutti figli dello stesso mondo. Sulle nostre teste abbiamo tutti lo stesso cielo e lo stesso sole anche se siamo di culture, lingue, religioni e colori diversi”.
In viaggio col sorriso di Dario Nisivoccia: viaggiare da soli, viaggiare insieme
“Chi viaggia solo vive in una bolla sempre aperta. Aperta agli altri, agli incontri, alle culture, alle occasioni, agli imprevisti della vita. Viaggiando soli si è più liberi. Ogni cosa si crea da sé, spontaneamente, la magia del viaggio ti avvolge e nascono alle volte le esperienze migliori”. In In viaggio col sorriso, Dario Nisivoccia parla proprio di magia: si viaggia da soli ma non si è mai soli, e le persone che si incontrano lungo il cammino diventano una vera e propria famiglia nel mondo. Nel corso del suo viaggio, Dario incontra moltissime persone: più giovani o più vecchie, italiane o di decine di nazionalità diverse, partite per viaggiare o per cambiare vita. Tutte mostrano un’umanità impagabile e lasciano nell’esperienza di Dario un segno indelebile. Di questo libro mi è piaciuto come Dario abbia sempre avuto una parola gentile per ogni persona incontrata: è consapevole che, in un viaggio come questo, basta condividere solo pochi giorni per toccare il cuore degli altri, per insegnarsi qualcosa reciprocamente.
È soprattutto grazie alle persone che Dario Nisivoccia racconta in In viaggio col sorriso un’esperienza che cambia davvero la vita: “esperienze, ricordi, momenti indimenticabili – ho viaggiato per questo. Per incontrare un’umanità bella, di cui solo viaggiando ho capito l’esistenza. Gente di un grande valore umano, dal cuore immenso, empatica, viva. Ho viaggiato per non rimanere fermo, per imparare cose nuove, per vivere la vita che desideravo, per continuare a sorprendermi e per non smettere di sognare. Volevo fare della mia vita un sogno e mi sono accorto che quel sogno era diventato realtà”.
Recensione di Agnese Sabatini