Fabrizio Masi parte da Muggia in sella alla sua bicicletta per intraprendere un viaggio in Istria il cui fine è quello di raccogliere storie personali e autentiche capaci di raccontare passato e presente di una terra a cavallo tra Mediterraneo e Balcani.
Istria. Storie oltre i confini è il racconto di un viaggio tra uomini e donne la cui vita è stata segnata indelebilmente da frontiere, trattati, tempeste storico – politiche e governi spesso ciechi e indifferenti.
Attraversando l’Istria lungo la ciclabile Parenzana
Il viaggio che Fabrizio Masi ha deciso di raccontarci in questo libro comincia a Muggia, a casa sua.
Non solo questa città può essere considerata come l’inizio vero e proprio dell’Istria, ma si trasforma nell’occasione perfetta per l’autore che ci tiene a evidenziare come l’essenza di Muggia sia la stessa dell’Istria intera: uno spirito diviso tra un’anima balcanica e una natura latina.
Fabrizio, allora, dalla sua abitazione si mette in sella alla bicicletta e imbocca la Parenzana. Questa ciclabile ripercorre il tracciato di un’antica ferrovia che non esiste più dal 1935.
Fu un treno dalla vita piuttosto breve: camminò lungo i binari che da Trieste arrivavano a Parenzo solamente per 33 anni a partire dal 1902. Oggi lo spazio lungo il quale il convoglio si spostava lentamente nell’entroterra istriano è solcato da altre ruote, quelle delle biciclette.
Seguendo l’itinerario della Parenzana in pochi chilometri si attraversano tre Paesi: Italia, Slovenia e Croazia. È proprio nei piccoli paesini di queste tre Nazioni che l’autore si fermerà durante il suo percorso per raccogliere storie, ricordi e speranze capaci di descrivere l’Istria nelle sue mille sfumature.
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Un viaggio lento per raccontare la Storia istriana
Fabrizio Masi è un gran pedalatore, ma sceglie la bici non solo per una questione di passione personale. L’autore, infatti, è convinto che spostandosi senza fretta a bordo delle sue due ruote è in grado di cogliere particolari e dettagli che altrimenti andrebbero perduti.
Dalle colline al mare, dagli ulivi alle viti, dai boschi mediterranei ai campi coltivati dai contadini, dal frinire delle cicale al soffio del maestrale, dal sapore acidulo del Terrano all’amaro del caffè: l’autore ci accompagna alla scoperta dell’Istria attraverso paesaggi, profumi, sapori, sensazioni e soprattutto racconti.
Fabrizio, infatti, in questo suo volume ha deciso di raccogliere 11 storie di persone comuni, di altri istriani proprio come lui, attraverso le quali l’Istria si svela in tutta la sua complessità.
11 storie oltre i confini
La penisola istriana, grazie al lavoro di Fabrizio Masi, si racconta attraverso le persone.
La Storia dell’Istria, allora, riprende vita proprio tramite le esperienze di quegli stessi individui che, nonostante siano tutti diversi tra loro, in comune hanno le radici ben salde in questa terra. Istria. Storie oltre i confini parla di esodi, traslochi, di frontiere ridefinite in continuazione e di famiglie costrette a ricrearsi una vita ogni volta.
Il libro di Masi racconta di scelte difficili, di ferite che si riaprono dopo decenni e di delusioni, ma anche di amori, di successi e di speranze. C’è Viviano, la cui famiglia produce olio da sempre, c’è Giordano che gestisce un agriturismo con la moglie Oriella, c’è Giulio che dopo la pensione ha iniziato a dipingere e disegnare i luoghi del passato e c’è Denis che vuole tenere vive in tutti i modi le tradizioni e la cultura di questi luoghi.
Alle storie del presente si intrecciano quelle del passato. Ritornano a vivere le stazioni abbondonate della Parenzana, si ripensa alla lungimiranza di una nonna che in tempi non sospetti aveva dato il via a struttura turistica a Parenzo, ci si ferma a riflettere sui giorni in cui si viveva all’interno di un campo profughi e si sorride al pensiero di un papà che in trent’anni di Jugoslavia non si era mai sforzato di imparare il croato se non per una sola e unica parolaccia.
Il libro di Fabrizio Masi si muove tra il mare e l’entroterra e tra passato, presente e futuro in un bellissimo e toccante mosaico di genti e di memorie.
A tratti mi ha ricordato l’altrettanto interessante libro di Paolo Rumiz: Vento di Terra. Anche in quel caso la penisola istriana prendeva forma senza fretta passo dopo passo sulle orme dell’itinerario dell’autore.
Anche in Istria. Storie oltre i confini ho ritrovato la complessità e la bellezza di una terra che non si piega alle frontiere, in cui la diversità è un valore positivo e il passato uno stimolo per andare avanti.
Recensione di Selene Scinicariello.