Copertina del libro
Copertina del libro "L'anima viaggia un passo alla volta. Da Capo Nord all'Holi Festival, ventimila leghe intorno al mondo" di Stefano Tiozzo

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si è trovato di fronte all’amletico dubbio: abbandonare la vecchia strada per intraprendere quella nuova, certamente più allettante ma decisamente meno sicura. Io sì, poco più di un anno fa. E, siccome sono sicura di essere in buona compagnia, ho deciso di proporvi la mia recensione di “L’anima viaggia un passo alla volta. Da Capo Nord all’Holi Festival, ventimila leghe intorno al mondo” di Stefano Tiozzo.

“L’anima viaggia un passo alla volta, e assorbe tutte le sfumature. Fu questa la filosofia che mi fece nascere l’idea di andare dall’altra parte del mondo, ma di andarci in treno. Viaggiare lenti è una grande medicina”

Stefano Tiozzo. Da dentista a travel photographer

Classe 1985, piemontese di nascita, moscovita di adozione (per amore), cittadino del mondo per vocazione. Questa, in sintesi, potrebbe essere la stringatissima descrizione di Stefano Tiozzo. Ma chi è questo simpatico giovane dalla parlantina sciolta che ammalia i suoi followers con i suoi racconti di viaggio su Youtube?

Iniziamo col dire che Stefano Tiozzo faceva il dentista, mentre oggi è uno dei più accreditati fotografi di viaggio e documentaristi italiani che gira il mondo in lungo e in largo.
Gran bella differenza, non c’è che dire. Ma come è potuto avvenire un così radicale cambiamento di vita?
In questo libro Stefano racconta il processo di trasformazione interiore che lo ha portato a compiere la grande scelta che gli ha letteralmente cambiato la vita.

Su una cosa tutti saremo di certo d’accordo: per mollare una buona e solida professione per fare della sua passione per la fotografia e i viaggi il suo principale lavoro, di coraggio ne ha avuto. E anche tanto!

Ma limitarsi a parlare solo di coraggio è un po’ riduttivo.

Che si sia trattato di un colpo di testa andato a buon fine? Difficile crederlo. Stefano, con la sua aria da bravo ragazzo, da “primo della classe”, di certo non è avvezzo a cose del genere. E infatti, la sua decisione, seppur drastica e radicale, è stata frutto di un profondo percorso spirituale. Questo libro non è infatti solo una grande travel story, ma un’avventura personale di trasformazione.

Come Stefano stesso spiega: “È l’itinerario di un’anima giovane, che ha cercato a lungo prima di raggiungere armonia, amore e determinazione a lasciare un segno positivo nel mondo. Nella convinzione che niente accade per caso!

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Da Capo Nord all’India passando per Mosca e Pechino

Quando un quadro cade da una parete, chi ha deciso che debba precipitare in quel preciso istante? C’era qualcosa di predestinato, o tutto è assolutamente in balia delle coincidenze?” Sono le domande con cui Stefano inizia questo percorso, un percorso sì spirituale ma che emerge e diviene tale attraverso un percorso ben più tangibile ed empirico fatto di meravigliose avventure in giro per il mondo ed incontri estremamente interessanti.

Tutto inizia nel 2013 quando Stefano sente che l’ossessione per l’aurora boreale non è un capriccio, né il desiderio di un momento. E così, il 28 luglio del 2013, di tenda e sacco a pelo munito, parte da solo alla volta di Capo Nord.

Il primo passo per fare scelte importanti è infatti quello di stare da soli per un bel po’ di tempo.

Tiozzo spiega che un viaggio in solitaria è “l’occasione per ascoltarsi, provare vagamente a conoscersi, per fare qualche passo nella parte più profonda di noi stessi e, in definitiva, familiarizzare un po’ di più con quella scintilla troppo spesso trascurata che splende in silenzio nel nostro cuore fin dal momento in cui eravamo poco più che una cellula nel ventre materno: l’anima”.

Le successive grandi imprese di Tiozzo sono l’odissea Torino-Pechino, ed infine l’India, con l’esplorazione di quel “mondo invisibile” che lo porta a intensificare il proprio rapporto con la spiritualità, esploso dopo l’incontro con il Maestro Paramahamsa Vishwananda, che cambia la sua esistenza insegnandogli “ad ascoltare quella “voce interiore” in grado di mostrargli la sua nuova rotta”.

Il viaggio dell’anima

In viaggio, ma così anche come nella vita di tutti i giorni, si incontrano persone e, talvolta, soprattutto quando meno ce lo si aspetta, questi incontri hanno un chè di così profondo e particolare che assumono dimensioni tali da riuscire a dare una svolta non solo alla nostra giornata ma anche alla nostra stessa vita. Ma, come il buon Tiozzo insegna, ripetendolo più e più volte nel suo libro, “non esiste la casualità, le coincidenze. Ogni singolo evento della nostra vita accade per un motivo ben preciso”.

Ecco quindi che una serie di personaggi da lui incontrati nel corso degli anni, primo fra tutti il Maestro Paramahamsa Vishwananda, ha contribuito alla sua trasformazione interiore da cui poi è “quasi” automaticamente scaturita la consapevolezza di sè e, di conseguenza, la tanto agognata scelta. Tengo a sottolineare il virgolettato sulla parola “quasi”.

Stefano è stato a lungo dibattuto sul da farsi. Per molto tempo si è trovato nella duplice veste di “”Dottor Jekyll e Mister Hyde”.

E alla fine, la piena consapevolezza di sè, la profonda e totale conoscenza della sua parte più intime e profonda, sono riuscite a fornirgli la soluzione ai suoi dubbi. Una scelta quindi non semplice, molto dibattuta e che ha necessitato di un percorso interiore profondo che, forse, non tutti sono in grado – o perlomeno – pronti ad intraprendere.

Perchè leggere “L’anima viaggia un passo alla volta

L’anima viaggia un passo alla volta” è un libro che consiglio a tanti.

A chi conosce Stefano Tiozzo e ama il suo modo di raccontare storie: com’è nel suo stile, che ammalia, affascina e fa sognare, in questo libro riesce ad accompagnarti in un viaggio intimo e coinvolgente; a chi “banalmente” è attratto da mete ed avventure quali il Grande Nord e la Transiberiana: innumerevoli gli spunti interessanti a tal proposito; ed infine, last but non least, a chi è in balia di una scelta e che, per paura dell’ignoto, timore di deludere gli altri, pura e semplice codardia, o chissà quali altri motivi, non riesce a venirne a capo. Col rischio poi, di vivere un domani di rimpianti anziché di rimorsi!

Caro lettore, se ti trovi in quest’ultimo caso, e al giorno d’oggi ti assicuro che siamo un gran bel numero, ti voglio lasciare con la domanda che il Maestro Paramahamsa Vishwananda ha posto a Stefano: Tu che cos’è che AMI fare?. Una domanda così semplice che sembra quasi essere posta da un bambino. Un quesito di una semplicità solo apparentemente, perchè la risposta da dare è così complessa da lasciare letteralmente senza parole.

Molto probabilmente ci siamo così abituati a vivere in una società consumistica, dove ormai anche i rapporti umani sono sempre subordinati a meccanismi del tipo “do ut des”, che non siamo più in grado di comprendere che le scelte – anche (e forse soprattutto!) le – più importanti, trovano la risposta a domande di una semplicità puerile. E allora, tu che mi leggi, “cos’è che AMI fare?”.

Recensione di Federica Ermete

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