Foto Sveta Sofia, Bulgaria
Foto Sveta Sofia, Bulgaria

Lì, dove un tempo Vladimir Lenin osservava la città con sguardo austero, oggi si erge una donna dalle forme prominenti, un seno prosperoso, gli occhi neri e l’espressione audace. Santa Sofia osserva la capitale bulgara mentre la sua pelle dorata brilla sotto i raggi del sole. La Statua di Sveta Sofia è uno dei simboli della città, ma, come molte altre donne coraggiose prima di lei, non è stata risparmiata alle critiche e ai mormorii.

Sveta Sofia: una statua dibattuta e criticata

La Statua di Santa Sofia fu eretta nel 2000 al centro della città proprio lì dove un tempo si trovava la statua di Lenin.
La scultura di bronzo fu realizzata da Georgi Chapkanov ed è alta quasi 8 metri. Se si conta anche il piedistallo la statua raggiunge addirittura i 22 metri d’altezza.
È un’opera imponente, che non lascia di certo indifferenti, ma che ha dato vita a una serie di dibattiti, contrasti e malcontenti.

La statua, infatti, dovrebbe raffigurare Santa Sofia, a cui è dedicata la celebre basilica da cui prende il nome la città. Le sue forme audaci e sensuali, però, hanno fatto infuriare la Chiesa Ortodossa che non solo considera volgare la donna raffigurata, ma ci tiene a ricordare come la “Saggezza (Sophia in greco) Divina” deve essere rappresentata con il Logos, cioè con Gesù Cristo.

La raffigurazione di Sveta Sofia, però, appare più che altro come un’allegoria o come un insieme di molteplici simboli.
Nella donna si possono riconoscere i tratti di Sofia, ma anche di Atena. La corona che la donna indossa simboleggia il potere, la corona di alloro che tiene in mano, invece, la gloria e, infine, il gufo simboleggia la saggezza.
Simboli pagani, quindi, che si mescolano ad allegorie sacre in una città e in un Paese in cui si sono incontrati popoli e culture diversi. In un Paese che è, ancora oggi, in continuo divenire. Niente di così strano, alla fine!

A me la statua di Sveta Sofia è piaciuta. L’ho trovata imprudente, quasi un po’ sfacciata, l’ho trovata coraggiosa. Ha preso il posto di un uomo. Ha scalzato il passato con un colpo di stile.

Alla scoperta dei Balcani: 2 libri da leggere

Sofia è una città dalla doppia anima: il passato comunista è ancora presente con i suoi grigi casermoni e le strade enormi, ma la città, come il resto della Bulgaria, guarda al futuro con determinazione.

Questa Nazione, come il resto dei Balcani, è un territorio da visitare, da osservare con occhio critico, lasciando da parte, però, ogni pregiudizio. Se hai intenzione di organizzare un viaggio i questi luoghi, ti consiglio due letture interessanti.

Il primo libro che voglio suggerirti è L’eterno viaggiare. The Balkan Express Journey di Roberto Sallustio. Il breve romanzo autobiografico racconta un viaggio on the road nei Balcani che porterà l’autore da Trieste al Montenegro. Roberto viaggia con i mezzi pubblici fermandosi a Zagabria, Belgrado, Sarajevo, Mostar, Podgorica e, infine, a Bar. Si sposta da una città all’altra tenendo in tasca sempre la stessa foto. Non ti svelerò il finale del libro, ma posso solo dirti che una volta chiusa l’ultima pagina le emozioni di quel viaggio rimarranno ancorate a te.

Il secondo libro che ti suggerisco è Confine di Kapka Kassabova. Il viaggio raccontato in questo volume è un viaggio tra le storie degli uomini che vivono lungo il confine tra Bulgaria, Grecia e Turchia, quel confine che segna la fine dell’Europa e l’inizio di territori che non sono europei, ma neanche asiatici. Quello di Kapka Kassabova è un libro capace di emozionare, insegnare e raccontare una storia complicata e poco conosciuta.

Articolo scritto da: Selene Scinicariello.

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