Copertina del libro
Copertina del libro "L'inquietudine delle isole. Piccole fughe tra atolli e arcipelaghi ” di Silvia Ugolotti

L’inquietudine delle isole dell’ autrice Silvia Ugolotti è un libro che ha avuto il potere di rendermi felice come una bimba la mattina di Natale, perché mi ha permesso di viaggiare, ma soprattutto di sognare. Merito di una narrazione che fa emergere l’anima delle isole, fino a darti la possibilità di sentirne quasi il canto… quel richiamo al quale non puoi resistere e allora non ti resta che partire o, mal che vada, rifugiarti tra le meravigliose pagine che ti porteranno tra Azzorre, Groenlandia, Faroe, Polinesia, Grecia.

“Riparate eppure esposte, suddite degli elementi e continuamente disorientate da venti e nuvole. Alcune rappresentano paure, altre il sogno, angosce oppure speranze. Sono universi paralleli dalle infinite sfumature e suggestioni, per questo spesso al centro di miti, leggende e storie da narrare.”

UN’ANIMA ERRANTE TRA ISOLE E ARCIPELAGHI

La forte connessione che Silvia Ugolotti ha con l’acqua trova origine nelle fiabe che il padre le raccontava durante l’infanzia. Tra pirati minacciosi, galeoni in balìa dell’oceano e affascinanti profondità marine, l’autrice del libro affida la sua immaginazione bambina al mare, che diverrà uno dei motori della sua esistenza di futura reporter girovaga.

Leggere le parole di Silvia Ugolotti è come lasciarsi accarezzare dalla brezza marina, mentre lo sguardo si perde tra il blu delle onde, regalandoci un profondo stato di meraviglia.
Il suo amore per le isole non potrà che scatenare una profonda empatia nei lettori che vivono o hanno vissuto su un’isola, mentre gli altri non potranno che restare affascinati da questa visione poetica delle isole, che ha portato me per prima a guardare questi luoghi con occhi nuovi. Perché, come insegna l’autrice, un’isola non è semplicemente un luogo geografico circondato dal mare, ma è un “sentimento disperso nell’oceano”, è una cosa e tutto il suo contrario. Perché, anche se nell’immaginario comune l’isola è un paradiso, per chi la abita quotidianamente può essere al contempo una dannazione.


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IMPARARE AD ASCOLTARE IL CANTO DELLE ISOLE

Le isole sono luoghi speciali, evocativi, nostalgici, che alimentano i sogni e le speranze. Non è un caso, infatti, come ci fa notare Ugolotti, che le isole siano al centro di miti e leggende e che abbiano ispirato molti artisti e scrittori: si pensi ad esempio alla Itaca di Ulisse, o alla famosa Zacinto di Ugo Foscolo.
A rendere il libro ancora più stimolante, poi, sono anche i brevi cenni antropologici, seminati tra una pagina e l’altra, che ti permetteranno di scoprire il rapporto che popoli come gli Inuit o i Polinesiani intrattengono con le proprie isole.

Ed è proprio questa la caratteristica che rende incredibilmente attraente un libro come L’INQUIETUDINE DELLE ISOLE : la possibilità di conoscere non tanto i luoghi che fanno un’isola, ma l’anima di questa, quello che può rappresentare per qualcuno ma non per qualcun altro.
Per far ciò, l’autrice ci regala il racconto di incontri meravigliosi con personaggi dalla grande sensibilità, abitanti di zone remote, e capaci di incantare con le loro parole; le parole di chi ha imparato a sentire la voce di un’isola e da quel momento non ha più voluto abbandonarla. Come Thomas, che dopo esser andato via per un altrove dove immaginare un futuro, torna a vivere alle isole Cook, ammaliato dal richiamo irresistibile di quei luoghi che lo hanno plasmato. O come Anouk, dolcissima signora groenlandese, che vive su una casa aggrappata a una scogliera, testimone ogni giorno di incredibili paesaggi ghiacciati che rendono il quotidiano un’esperienza onirica.
Nelle sue parole ritroviamo l’antica saggezza Inuit e, quando il breve racconto a lei dedicato lascia spazio al prossimo, s’insinua un sottile dispiacere per la brevità di quelle pagine così cariche di fascino.

UN LIBRO CHE ACCENDE LA MERAVIGLIA

Le pagine dedicate alle Azzorre e alle Faroe regalano descrizioni fortemente suggestive, che ti faranno apprezzare enormemente la scrittura di Silvia Ugolotti : alla capacità rappresentativa della sua penna, l’autrice aggiunge una spiccata sensibilità che permette a chi legge di poter toccare i luoghi descritti, di poterne quasi permeare l’aria ed esperirne tutti gli elementi naturali che giocano con chi mette piede su quelle terre “spazzate dal vento o infiammate dai vulcani”.

Più che descrizioni, le pagine del libro sono l’espressione di una geografia sentimentale che rende tutto magico, poetico ed evocativo, come quando ti ritrovi davanti a un quadro che rapisce totalmente non solo il tuo sguardo ma anche la tua anima.
E così, riga dopo riga, potrai imbatterti anche in citazioni e riferimenti a scrittori e artisti che hanno descritto il loro personale modo di vivere le isole, la loro visione e il loro tipo di connessione con questi luoghi che sono più dell’anima, che semplicemente della terra e del mare. Ecco perché L’INQUIETUDINE DELLE ISOLE è qualcosa che va ben oltre la semplice definizione di libro . È piuttosto la pietra focaia che provoca la scintilla che accende l’immaginazione di terre remotissime o a noi più vicine, una corrente dalla quale lasciarsi trasportare, come quando si sta in barca con i remi a riposo e l’anima spalancata sull’orizzonte, mentre il mare culla i pensieri e lava via le preoccupazioni.

Recensione di Gabriella Ferracane

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