I Maid Cafè (meido kissa in giapponese) sono bar o ristoranti molto diffusi in Giappone dove ragazze in divisa da cameriera francese accolgono i clienti al motto di “Bentornato a casa padrone”. I padroni in questione sono otaku, timidi ragazzi patiti di un particolare tema, hobby o argomento, quelli che in Occidente chiamiamo “nerd” e che sono così invasati delle loro passioni al punto tale da essere convinti di vivere dentro i manga, gli anime o i videogiochi.
Maid Cafè: cosa sono
I Maid Cafè sono un particolare tipo di caffetteria a tema nato agli inizi del XXI secolo a Tokyo, nel quartiere di Akihabara, inizialmente pensato per la clientela di appassionati di manga, anime ed elettronica che frequentano il quartiere.
Caratteristica fondamentale dei Maid Café sono le maide, ragazze che indossano una divisa da cameriera di foggia vittoriana o francese, riccamente decorata con pizzi e l’immancabile grembiule. Al costume si accompagna la curatissima ambientazione che sembra quella di una casa padronale del 1800 e l’istruzione delle cameriere che si danno un gran da fare per soddisfare ogni richiesta del proprio padrone accogliendolo con la frase «Ben rientrato a casa, onorato padrone!» (Okaerinasai, Goshujin-sama!) e prendendosi cura di lui coccolandolo e rispondendo ad ogni sua richiesta nella maniera più completa e soddisfacente.
Una volta varcata la soglia ci si trova in un mondo surreale.
Gli arredi interni non sono uguali per tutti i Maid Cafè. Qualunque sia la tematica si tratta sempre di ambienti in stile “casa delle bambole”: un tripudio di colori pastello, sedie ornate con soffici cuscini, foto di cuccioli o personaggi dei fumetti, lustrini e piumaggi vari. Il tutto quasi sempre in uno stucchevole total pink.
I Maid Cafè sono nati con lo scopo di aiutare le numerose persone con problemi relazionali e che vanno a rifugiarsi in questi locali per sentirsi a proprio agio e per avere degli scambi educati con l’altro sesso. Proprio per questa peculiarità, una maid tende a servire e intrattenere sempre lo stesso cliente.
Su questo punto potremmo si potrebbe aprire un immenso capitolo sulla cultura e l’educazione giapponese. Ma questo è un altro discorso e non è di certo questa la sede per affrontarlo.
Maid Cafè: come funzionano
Le strade di Akihabara sono gremite di maide che invitano i passanti ad entrare nel loro Maid Cafè.
Un Maid Cafè non è un bar-caffetteria qualunque. Preparati a vivere un’esperienza unica!
All’ingresso il cliente viene accolto da una maid, naturalmente vestita in modo impeccabile con trine e merletti sull’abito corto e con le maniche a palloncino.
Una volta accomodati, la maid illustra per filo e per segno il menù in maniera esageratamente spettacolare, sgranando gli occhioni ed esternando esclamazioni di giubilo eccessive e ridicole canzoncine a tema.
Al momento di servire le consumazioni al tavolo, la maid, muovendo le mani sopra la bevanda, pronuncia la frase di rito “Moe moe kyun”, una sorta di “incantesimo” atto a migliorarne ulteriormente il sapore.
I cibi sono guarniti direttamente al tavolo con disegni di animaletti con il ketchup o con la cioccolata.
Durante la permanenza, le servizievoli maide si avvicinano costantemente al tavolo per assicurarsi che tutto proceda bene e provando a fare un po’ di conversazione. E se la chiacchiera langue, ecco che entrano in gioco balletti, canzoncine e filastrocche magiche!
Maid Cafè: le regole
Nei Maid Cafè ci sono delle regole che vanno rispettate.
Sfatiamo anzitutto un pensiero comune e molto diffuso: non c’è nulla a sfondo sessuale. Le ragazze non vanno in alcun modo importunate, non possono essere fotografate e non si gli si possono rivolgere domande personali.
Si possono portare quindi anche i bambini senza alcun problema; l’atmosfera è molto giocosa e fiabesca. Tutto fuorchè erotica.
La cultura giapponese nei libri
Il Giappone è un Paese molto suggestivo che, da secoli, attira viaggiatori e visitatori da ogni parte del mondo per svariati motivi.
Per un assaggio leggero e divertente, ti suggerisco le letture molto pop di “I love Tokyo” e “I love Japan” della Pina. Se invece ti affascina il fatto che la cultura nipponica sia in grado di far dialogare un patrimonio locale e globale, pur restando contemporaneo e senza spezzare mai il legame con la sua millenaria tradizione, allora non puoi non leggere “Culture del Giappone contemporaneo“, (AA.VV.).
Articolo di Federica Ermete