Il libro Mondonauta , dell’ autrice Darinka Montico , è un diario di viaggio che non si ferma alle esperienze personali di chi scrive e alle esplorazioni compiute, ma scava nei luoghi attraversati e guarda oltre le apparenze delle persone incontrate, per restituire l’essenza di ogni avventura, tra umanità e geopolitica.
Il viaggio della cacciatrice di sogni
Se ti ritrovi in un momento in cui tutto sembra difficile, o sei bloccato da paure e incertezze e non ricordi più quali erano i tuoi sogni, apri un libro di Darinka Montico e scopri quanto può essere facile cambiare vita, semplicemente con una dose di sana follia.
Perché a volte basta leggere la storia di qualcun altro per rendersi conto di tutte le scuse che accampiamo ogni giorno e degli ostacoli che creiamo, pur di restare nella nostra zona di comfort.
Tuffarsi in un libro come Mondonauta , infatti, non regala soltanto l’avvincente lettura di un viaggio pieno di sorprese, ma ha il potere di farti arrivare all’ultima pagina lasciandoti una confortante convinzione: “se ce l’ha fatta lei posso farcela anch’io”.
Perché Darinka non è soltanto una scrittrice capace di contagiare ogni lettore con la sua vivacità e la leggerezza dei suoi racconti di viaggio, ma è soprattutto una ragazza semplice che ha fatto del cambiamento la sua arma vincente.
Nella sua vita, infatti, cambia spesso località, facendo del mondo la propria casa e svolge tantissimi lavori diversi, reinventandosi ogni volta a seconda delle sue passioni e delle esigenze.
Il cambiamento più grande, però, arriva quando prende consapevolezza della vita che vuole vivere davvero. Una vita all’insegna di quei sogni che le chiedono di mettersi in viaggio per ritrovare la felicità perduta.
Comincia così la vita nomade di una viaggiatrice che si mette in cammino, senza soldi e senza esperienza, pronta ad abbracciare l’ignoto e il nuovo.
Un’avventura dalla quale nascerà il suo primo libro, WalkaboutItalia: L’Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni . Proprio quello del quale Darinka parla in Mondonauta , raccontando di come decide di promuoverlo facendosi 6000 km su una bicicletta di bambù con un carretto pieno di copie da vendere, attaccato alla ruota posteriore.
Un libro che si rivela un piccolo successo editoriale, spianando così la strada alla sua seconda avventura narrativa, culminante appunto in Mondonauta .
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La terapia del viaggio tra Asia e Sud Africa
Oltre ad essere un libro di viaggio, Mondonauta è un inno contro il razzismo.
Il Mondonauta , infatti, è colui che si sposta sulla terra, viaggiando da un luogo all’altro come se fosse in mare aperto, ovvero in uno spazio privo di confini imposti dalla razza, dal sesso o dalla religione.
La storia che viene raccontata narra di due viaggi che scorrono paralleli, prendendo vita da un punto di partenza comune: il Laos, luogo dove l’autrice vive per 4 anni e dove sono ambientate le prime pagine del libro .
Le stesse che permettono di mettere immediatamente a fuoco la protagonista: i racconti di Darinka, infatti, esercitano un grande fascino su chi legge, rendendo impossibile non simpatizzare per la sua invidiabile abilità nel fare di necessità virtù.
Come quando aprirà un ristorante per stranieri a Vientiane, aggirando ostacoli burocratici e riserve da parte dei locali.
Scoprire il Laos attraverso gli occhi di Darinka, significa vedere tutto il bello e il brutto di un paese che vanta un’incredibile ricchezza naturale e un’abbondante varietà di popoli e costumi, nonostante sia sempre stato penalizzato dalle disastrose condizioni politiche.
Insieme ai viaggi che Darinka compie nel mondo, c’è anche quello che lei compie dentro sé stessa, grazie a un nomadismo che agisce sul suo passato burrascoso come una cura benefica.
È così che scopriamo aneddoti della sua vita, come schegge di dolore ormai abbandonate sui sentieri che si è lasciata alle spalle.
Ne viene fuori una narrazione dove geografia interiore e geografia del viaggio convivono e s’influenzano a vicenda.
Viaggiare è giocare a dadi con il destino
Il primo dei due viaggi narrato è quello che porta Darinka da Ventiane in Scandinavia: un viaggio durante il quale l’autrice attraversa l’Asia centrale via terra.
Un nomadare lento e profondo, che le permette di scoprire l’essenza dei popoli che incontra e l’autenticità dei luoghi attraversati.
Attraverso il suo incontro con gli Uiguri schiacciati dal regime nello Xinjiang scopriamo le ferite di un paese fortemente oppresso.
Quando poi leggiamo che la nostra autrice è scampata a una guerra civile, grazie all’autostop che l’ha portata a rifugiarsi con una famiglia di nomadi Chirghisi, la narrazione si fa adrenalinica e favorisce diverse riflessioni sul destino di chi viaggia per il mondo.
Il secondo viaggio, invece, è quello che la porta in Sudafrica, per poi attraversare l’Italia in sella ad una bici di bambù, per promuovere il proprio libro. Mondonauta è un’avventura che mostra come il segreto per realizzare i sogni stia nel cercare possibilità, anziché ostacoli.
Recensione di Gabriella Ferracane