Copertina del libro
Copertina del libro "Russia coast to coast in transiberiana” di Cristina Cori

Un incredibile viaggio da San Pietroburgo a Vladivostok: Russia coast to coast di Cristina Cori è il racconto dell’avventura di un’italianka che in solitaria decide di esplorare in treno la più grande Nazione del Mondo.

“Il viaggio è partire in un modo e tornare in un altro. In una parola è cambiare”

Da San Pietroburgo a Vladivostok: la Russia coast to coast

Il viaggio di Cristina potrai osservarlo nel suo divenire, tappa dopo tappa, posando lo sguardo sulla mappa iniziale che troverai nelle prime pagine del libro.

Lì, su quella cartina, potrai cominciare a fantasticare di mete lontane, di steppe disabitate e di villaggi nomadi, ma anche di città enormi e a volte un po’ troppo grigie.

È iniziando con la lettura, però, che entrerai nel vivo di un’avventura che, ne sono certa, ti coinvolgerà a tal punto da desiderare di poterla ripetere anche tu, un giorno.

Dopo una veloce tappa a Vilnius, il viaggio di Cristina entra nel vivo e la prima meta di cui ci racconta è San Pietroburgo, città dorata dai mille canali che strega l’autrice con un tramonto mozzafiato goduto dall’alto di un tetto mentre in mano ha una tazza di tè fumante.

Dopo San Pietroburgo è la volta di Mosca dove salirà a bordo del tanto sognato treno che l’accompagnerà lungo la mitica tratta della Transiberiana.

Da quel momento inizierai a leggere i nomi di luoghi impronunciabili e sentirai parlare di mete che pensavi esistessero solamente nei libri di fantasia.

Cristina si fermerà a Irkutsk, la capitale della Siberia, raggiungerà poi Ulan Bator, una città in cui sono forti i contrasti tra i grandi palazzoni sovietici e le yurte dei nomadi, visiterà il deserto del Gobi dormendo nelle tende in mezzo alla steppa e condividendo bagni fatiscenti nel mezzo del nulla più assoluto e infine arriverà a Vladivostok dove vivrà due esperienze di certo indimenticabili: la sauna tipica e il bagno nell’acqua gelida dell’oceano.

Al ritmo lento del treno, il viaggio di Cristina prosegue e si racconta nelle pagine di questo libro che si legge tutto d’un fiato.


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La Transiberiana in terza classe

Il treno, in un libro che parla di Transiberiana, è di certo uno dei protagonisti principali.

Tra le pagine del volume edito da Alpine Studio, però, c’è qualcosa di più e a svelarsi in tutta la sua complessa autenticità non è il mezzo di trasporto in sé, ma la sua terza classe, il platzkart.

È qui che viaggia Cristina, un po’ per risparmiare e un po’ per vivere totalmente l’avventura nel suo aspetto più concreto.

Condividendo spazi ristretti per diversi giorni, l’autrice entra in contatto con tante persone con le quali, anche quando non hanno una lingua in comune, riesce sempre a capirsi attraverso un gesto o un sorriso.

Un unico lungo corridoio e niente docce, ma letti comodi, pasti da condividere e soste in luoghi remoti affollati di venditori di pesce affumicato.

La terza classe della Transiberiana si trasforma in tutto e per tutto in un viaggio nel viaggio e nella possibilità di mescolare la propria vita a quelli degli altri.

È proprio in queste lunghe tratte in treno che Cristina conoscerà l’animo profondo dei russi, spesso apparentemente freddi, ma dal cuore gentile e accogliente.

Luoghi e persone di un Paese sconfinato

Elencare tutte le persone con cui l’autrice si imbatte durante la sua lunga avventura è impossibile e di certo ogni lettore rimarrà colpito maggiormente da alcune rispetto ad altre.

Io ricordo la provodnitsa, che sul treno si preoccupa di fare in modo che tutti dispongano di ciò di cui hanno bisogno, Thomrow, che accompagna l’autrice tra le gher (le tende dei nomadi) della Mongolia, Dembee che la conduce alla scoperta dell’ospitalità dei nomadi del deserto del Gobi e, ancora, Alexander e Yelya che fanno da veri e propri ciceroni a Cristina durante la sua permanenza a Vladivostok.

Gli incontri e gli scambi sono il vero cuore di questo libro che scorre veloce appassionando il lettore.

Non solo russi, ma anche stranieri di ogni nazionalità: Cristina durante la sua avventura incontrerà viaggiatori imprevedibili (e a volte un po’ sprovveduti), anime libere e spensierate e sognatori come lei. Con molti di loro rimarrà in contatto per diverso tempo, anche dopo l’esperienza della Transiberiana: un mondo di amici sparsi per il globo, sempre alla ricerca di uno stimolo in più.

Quello di Cristina è un viaggio lunghissimo che si immerge nell’immensità della Russia e della Mongolia attraverso le sconfinate terre siberiane.

Paesaggi che cambiano, città che spuntano dal nulla, ma soprattutto tanta umanità: è questo che scorre dal finestrino durante gli oltre 9.000 km della Transiberiana, è questo che arricchisce il bagaglio dell’esperienza dell’autrice ed è ciò che continua a stimolare la curiosità in noi che leggiamo, pagina dopo pagina.

Una volta chiuso il libro, non lo nego e ti avverto, la voglia di fare come lei, richiedere un visto e partire senza troppe idee, ma guidati dall’improvvisazione, è davvero fortissima!

Recensione di Selene Scinicariello.

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