Copertina del libro "The Next Travel: L'ultimo viaggio al Magic bus” di D. De Giorgio - M. Gabrieli - D. Bertè - T. Galletti - R. Rizzitiello - V. Tauro
Copertina del libro "The Next Travel: L'ultimo viaggio al Magic bus” di D. De Giorgio - M. Gabrieli - D. Bertè - T. Galletti - R. Rizzitiello - V. Tauro

Il libro The next travel , degli autori David De Giorgio, Matteo Gabrieli, Daniele Bertè, Tommaso Galletti, Roberto Rizzitiello e Valerio Tauro , è un diario di viaggio scritto da un gruppo di amici che si preparano e lottano per un grande sogno: raggiungere l’Alaska per mettere piede sul mitico Magic Bus di Chris McCandless . Un’impresa condensata tra le pagine di un racconto avvincente, che ti farà battere il cuore, piangere e gioire, lasciandoti addosso una grande fame di avventura.

“Ho viaggiato anche in solitaria, ma non mi era mai capitato di sentire un silenzio del genere. Un silenzio assordante, un silenzio che ti entra dentro. Quel posto vuole farti entrare in te stesso come nessun altro luogo. ”

Il viaggio è un filo che lega le anime nomadi

Al mondo esistono due tipi di persone: da un lato c’è chi vive bene dove sta, con la propria vita e la propria routine, dall’altro invece c’è chi è preda di una smania incessante di muoversi, di rispondere a quel richiamo del mondo che lo porta a voler scoprire sempre di più, a ricercare l’avventura, l’ignoto.
Questo tipo di persone sono quelle che non possono fare a meno di viaggiare, perché nell’esplorazione ritrovano la propria libertà e il loro sé più autentico, proprio come succede a David, Matteo, Daniele, Tommaso, Roberto, Valerio e Alberto: i protagonisti del libro The next travel.

Sette ragazzi diversi tra loro, ma uniti dallo stesso spirito nomade che li lega indissolubilmente, come neanche un legame di sangue potrebbe fare.
Alcuni si conoscono durante un safari in Namibia, altri durante un impegnativo trekking in Nepal: due viaggi che daranno vita ad un gruppo che resterà unito anche dopo il rientro a casa. Perché niente ti unisce come il condividere le difficoltà di una scalata, o le fatiche di un momento in cui senti che le forze ti abbandonano e non puoi che riporre la tua fiducia in chi ti cammina accanto, o ancora la gioia di aver raggiunto insieme la meta. Ecco perché quando il viaggio finisce, quello che resta è l’amicizia e che tu sia figlio unico o abbia già una famiglia, da quel momento in poi hai dei nuovi fratelli, “fratelli di viaggio”.

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Dall’Italia all’Alaska, sulle orme di Chris McCandless

Ci sono viaggi che possono considerarsi semplici esplorazioni, altri invece sono un vero e proprio percorso di iniziazione che ti trasforma per sempre. Come quello che molti viaggiatori hanno deciso di intraprendere dopo aver visto il famoso film Into the wild , incentrato sulla storia di Chris McCandless .
Dopo la sua morte, infatti, Chris è diventato un’icona per tutti quei viaggiatori che hanno rivisto nella sua impresa il riflesso dei propri sogni, il bisogno di trovare sé stessi, ma soprattutto la necessità di liberarsi dalle imposizioni della società e la possibilità di ritrovare gioia e libertà nella natura selvaggia.
Ecco perché anche per i protagonisti di The next travel raggiungere il Magic Bus , luogo dove Chris passò l’ultimo periodo della sua vita, è una sorta di rito di passaggio che si sente il bisogno di affrontare per celebrare quella vita autentica che solo in un luogo ai confini del mondo è possibile assaporare.

Adrenalina e disavventure ai confini del mondo

Come dicono i rangers del posto “l’Alaska non è un gioco”. Motivo per cui prima di partire i protagonisti del libro si documenteranno approfonditamente su come prepararsi alla grande sfida contro il freddo, sottoponendosi persino ad alcune delle pratiche impiegate dai marines durante l’addestramento. Dopo settimane di docce gelide, riscaldamento staccato e pedalate in maniche corte in pieno inverno, il giorno della partenza arriva e l’entusiasmo che trasuda da ogni pagina del libro non potrà che metterti addosso una grande euforia.

Come in un vero diario, i nomi dei ragazzi si alternano, seguiti dal loro racconto. Cosa che ti farà sentire quasi parte del gruppo, partecipe delle loro emozioni e dei loro pensieri.

Il racconto delle peripezie che i protagonisti si ritroveranno ad affrontare s’intreccia con le loro riflessioni, dando vita a un crescendo che in certi momenti ti terrà col fiato sospeso, proiettandoti proprio lì, tra infinite distese bianche, fiumi ghiacciati, orsi e renne.

Se la scrittura di un libro come The next travel è semplice e amatoriale, ha però il merito di riuscire a mixare tutti gli ingredienti di una grande avventura al cardiopalma: c’è l’ebbrezza per la natura selvaggia che ti incanta e ti fa sentire dentro a una favola, ma basta scorrere le pagine per ricevere quella botta di adrenalina che ti prende allo stomaco quando senti qualcosa di grosso aggirarsi vicino alla tua tenda in piena notte. Se poi ti ritrovi anche a dover affrontare ore di cammino al buio, nel bel mezzo di una tempesta di neve a -30°, senza a acqua e allo stremo delle forze, la suspence è assicurata, e anche i colpi di scena.
Perché viaggiare in Alaska vuol dire trovarsi al cospetto di una natura che non perdona.

Recensione di Gabriella Ferracane

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