Copertina del libro
Copertina del libro "Vado verso il Capo. 13.000 km attraverso l'Africa" di Sergio Ramazzotti

Vado verso il Capo è il racconto di un viaggio con i mezzi pubblici attraverso il Grande Continente che ci catapulta nell’Africa più dura e cruda, quella in cui non c’è “niente di bello da vedere” e dove la parola “problema” è sempre in agguato, ma è anche l’Africa ricca di storie da raccontare.

“Tra gli africani, tra i disperati dell’Africa, c’è solidarietà. E nessuno di noi passeggeri, ammesso che avesse abbastanza soldi per permettersi il lusso di pagare un’aranciata, se ne starebbe all’ombra a guardare i suoi compagni di viaggio che stramazzano di fatica sotto al sole dell’Equatore, il sole che cuoce le uova.”

UN VIAGGIO ATTRAVERSO L’UMANITÀ DELL’AFRICA

Nei mesi di marzo e aprile del 1992 Sergio Ramazzotti, all’epoca foto reporter per la rivista AutoCapital, attraversa l’Africa da nord a sud utilizzando esclusivamente mezzi di trasporto locali. Un viaggio che nasce da una sfida e che si trasforma, giorno dopo giorno, nella descrizione di un continente carico di contraddizioni e di umanità.

In paesi dove il salario medio non arriva ai cinquanta dollari mensili e la vita di un uomo vale meno di un carico di datteri secchi, sfruttati fino midollo dalle potenze straniere e da governanti arricchitisi durante anni di dittature feroci e brutali, Sergio trova sempre qualcuno pronto ad aprirgli la porta e allungargli una mano senza chiedergli nulla in cambio. Ogni incontro è una storia vissuta, pregna di dolore, illusione e rassegnazione, spesso raccontata nel corso di qualche notte insonne all’interno del cassone sgangherato di un fuoristrada altrettanto sgangherato, con sincerità e semplicità, ed è una storia che tocca le corde dell’anima.

Vado verso il Capo è il racconto di un viaggio sofferto che ci ritroviamo a vivere accanto all’autore come fedeli compagni di avventure. Sudiamo quando suda lui, esultiamo quando esulta lui, la fame ci attanaglia lo stomaco, la sete ci arde la gola e la stanchezza non ci concede tregua. Con lui sentiamo la rabbia salire di fronte alle ingiustizie e la frustrazione nel non poter far nulla per annientarle, il tutto accompagnato dal ricordo delle persone incontrate lungo la strada che camminano accanto a noi, fino a Città del Capo e oltre.

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VADO VERSO IL CAPO: 13.000 CHILOMETRI ATTRAVERSO LA GEOGRAFIA DELL’AFRICA

Vado verso il Capo è un viaggio attraverso la geografia dell’Africa che passa per due dei grandi ecosistemi del continente: il deserto del Sahara e la foresta pluviale, ambienti affascinanti e ostili al tempo stesso, specialmente per chi non li vive da “turista” ma da “locale”. Sergio Ramazzotti intraprende il viaggio con un obiettivo ben preciso: percorrere 13.000 chilometri in quaranta giorni, sulle orme del rally Paris-Le Cap, per descrivere le reali condizioni dei trasporti pubblici in Africa, e come gli africani affronta la traversata con una sacca sulle spalle contenente il mondo e utilizzando bus, camion, treni-merce, taxi, furgoni, traghetti, barche, e per alcuni tratti anche a piedi.

Il suo punto di partenza è Algeri, dove atterra in pieno Ramadan. L’itinerario, delineato sulla mappa con un pennarello giallo prima della partenza, prevede di attraversare il deserto lungo la pista di Tamanrasset fino in Niger e poi, restando il più possibile sulle strade principali, entrare in Nigeria e passando per il Camerun, il Congo, l’ex Zaire, lo Zambia e lo Zimbabwe, raggiungere il Sud Africa.

Un percorso lubrificato, che non dovrebbe creare problemi, quantomeno sulla carta. Perché all’atto pratico stabilire un itinerario di viaggio in Africa con i trasporti pubblici, stracolmi di persone e di merci, e riuscire a rispettarlo nei tempi previsti, è pura utopia. I mezzi partono solo quando sono al completo – e ci possono volere ore, se non addirittura giorni – e l’imprevisto non rappresenta l’eccezione, bensì la regola. Tra il 2006 e il 2010 ho girato buona parte dell’Africa Occidentale in bus e le volte in cui siamo rimasti in panne nel mezzo del nulla sono nettamente superiori a quelle in cui siamo partiti, e arrivati, in orario.

Man mano che il Capo si avvicina, la sfida perde di significato e il viaggio attraverso la geografia dell’Africa diventa il pretesto per raccontare, mediante brevi ma intensi cenni storici, un continente in fermento tra guerre tribali, lotte di potere, corruzione dilagante e contraddizioni insanabili sullo sfondo di una natura immensa e sovrastante.

IL RITRATTO DI UN CONTINENTE

Vado verso il Capo è il ritratto sobrio, non imbellettato, dell’Africa degli anni Novanta, nemmeno poi così distante dall’Africa dei giorni nostri. Un ritratto in cui lo sporco dello Zaire si confonde con il grasso delle locomotive del Congo e i granelli di sabbia del Sahara sfociano nella terra rossa del Gabon, fungendo da sfondo alla vita di un popolo privo di mezzi che crede ancora nei valori della condivisione e la solidarietà.

Con uno stile semplice, schietto, non privo di ironia, Ramazzotti ci rende partecipi della complessità del continente e ci fornisce lo strumento per comprendere un mondo lontano che nelle sue infinite contraddizioni, conserva intatta una grande umanità.  

Recensione di Diana Facile

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