Vagabondare come stato d’animo? È proprio su questo concetto che Vagabonding di Rolf Potts si concentra. Un vero e proprio vademecum su come prendere in mano la propria vita e fare del viaggio la propria scelta dell’anima.
Vagabonding di Rolf Potts: saggio, reportage, manual
Nel 2003 Rolf Potts era un viaggiatore molto giovane, ma che già vagabondava in giro per il mondo da diversi anni. Già prima dei social network e della “moda” di partire con un biglietto di sola andata, aveva capito che il viaggio non è sempre uguale; che si declina in milioni di sfaccettature, ognuna delle quali merita di essere approfondita e vissuta. La sua sfaccettatura è quella del viaggio a lungo termine, senza tappe ben definite né il pensiero del ritorno a casa. Da questa sua esperienza, grazie alla quale si pone come esperto, Potts scrive Vagabonding: lo scopo è quello di aiutare le persone come lui (o chi vorrebbe esserlo) a trovare un senso, soprattutto pratico, in questo tipo di (lungo) viaggio.
Quello di Rolf Potts, quindi, non è proprio un diario di viaggio, né tantomeno un romanzo o una serie di racconti di scoperte ed esplorazioni. Si tratta, piuttosto, di una sorta di “manuale” sull’arte di girare il mondo (come recita il sottotitolo), un compendio che chiunque voglia “imparare a vagabondare” dovrebbe leggere. Da come trovare i soldi per viaggiare alle norme di sicurezza e convivenza civile, da come preparare lo zaino perfetto a come scegliere di viaggiare per periodi più lunghi: con Vagabonding di Rolf Potts si hanno tutti gli strumenti per intraprendere un vero e proprio percorso di viaggio.
Proprio come un manuale, il libro è suddiviso in capitoli che dispensano utili consigli per vivere al meglio i diversi aspetti del viaggio a lungo termine. Ma, al contrario di un manuale ordinario, Vagabonding è condito di piccoli racconti di aneddoti vissuti personalmente da Rolf Potts nel corso dei suoi viaggi. Nella parte finale di ogni capitolo, non mancano sezioni sia informative sia ispirazionali; nel primo caso, sono elencati siti e riferimenti utili per prepararti al meglio, mentre troverai l’ispirazione giusta dalle citazioni e dalle mini “biografie” di viaggiatori più o meno recenti che hanno fatto la storia del vagabonding (a volte senza neanche saperlo): da Whitman a Melville, passando per Hemingway, Theroux e molti altri.
Vagabonding: viaggiare come stato d’animo
Anche se non fu da lui inventato, è a Rolf Potts che si può attribuire la diffusione di questo interessante e stimolante neologismo: vagabonding, ovvero l’arte del vagabondare. Spesso diamo a quest’ultimo termine una connotazione negativa; ma, nel suo senso più ampio, vagabondare significa girovagare, spostarsi da un luogo all’altro senza avere in testa piani particolari né mete specifiche da raggiungere. Il vagabonding è proprio così: viaggiare solo e soltanto per il gusto di viaggiare, di esplorare, di scoprire; senza la pressione di dover per forza capire, conoscere, o raggiungere un luogo ben preciso. È un po’ il sogno di tutti, e Vagabonding di Rolf Potts aiuta a capire come realizzare questo sogno, in modo sia pratico sia emozionale. Un sogno da rendere realtà per noi stessi, per rimettere finalmente in ordine le priorità della nostra esistenza: “per il nostro debito folle nei confronti della paura, delle mode o delle rate mensili da pagare per cose di cui non abbiamo un reale bisogno, limitiamo i nostri viaggi a brevi sfoghi frenetici e così, sprecando le nostre ricchezze per l’astratto concetto di “stile di vita”, il viaggio diventa semplicemente un altro accessorio, un’esperienza smussata e incapsulata che acquistiamo al pari del vestiario o dell’arredamento”.
E allora, vagabonding non significa semplicemente viaggiare. Non significa neanche viaggiare in solitaria, o semplicemente per periodi di tempo prolungati, oppure in modalità particolari. Vagabonding è il nome che Rolf Potts attribuisce all’essenza del viaggio a lungo termine. Significa intraprendere un viaggio che inizia da se stessi, che inizia ancor prima di mettere un piede fuori dalla porta di casa; inizia, insomma, adattando la nostra mentalità di tutti i giorni a quella che, solitamente, adottiamo in viaggio. Predisporsi alla flessibilità mentale, non attaccarsi alle abitudini fin troppo consolidate, gestire le nostre finanze in modo da soddisfare i propri desideri, avere sete di scoperta nel tempo presente, alleggerire il bagaglio di ansie e impegni, imparare a sapersela cavare sempre, dedicare spazio alla libertà, alla curiosità, alla creatività, alla fantasia: tutto ciò che insegna il viaggio può restare con noi come più ampia forma mentis sulla base della quale vivere ogni giorno della nostra vita. In poche parole, “il Vagabonding è un atto personale che ha come unico obbiettivo il riallineamento di se stessi”.
Perché leggere Vagabonding di Rolf Potts
In qualche modo, con Vagabonding Rolf Potts è in grado di soddisfare i desideri di tutti i lettori di viaggio. Chi è in cerca di ispirazione per compiere il primo passo verso il viaggio della vita sarà sedotto dagli aneddoti, dalle brevi ma incisive testimonianze dei globe trotter moderni, dalle suggestive biografie dei più grandi viaggiatori del nostro tempo. Per chi ha la curiosità (a volte quasi morbosa) di capire come sia possibile che certe persone riescano a viaggiare per così tanto tempo senza lavorare e lasciando a casa problemi e incombenze, questo libro sarà estremamente chiarificatore: pagina dopo pagina, ogni domanda troverà una risposta chiara e puntuale.
Ma il libro sarà utile soprattutto a coloro che si sentono già vagabondi nell’anima, e sono pronti al loro vagabonding. Magari, però, sono convinti a livello mentale ed emotivo, ma non sanno neanche da dove partire all’atto pratico? Beh, è proprio da questo punto di vista che Vagabonding di Rolf Potts viene in aiuto: a volte prendendosi un po’ troppo sul serio e altre volte con leggerezza, questo libro può essere ancora attuale nel dispensare consigli pratici e sinceri a chiunque sia in procinto di mettersi in viaggio a lungo termine.
Recensione di: Agnese Sabatini