Copertina del libro
Copertina del libro "Venire al Mondo" di Raffaele Giordano

Un viaggio durato tre anni, con un budget giornaliero di 10 euro.

Venire al Mondo” di Raffaele Giordano è il diario di questa impresa che molti ammirano perché vorrebbero imitare ma non ne hanno il coraggio. Nel 2017, Raffaele lascia il piccolo comune di Corbara, in provincia di Salerno, e tante “certezze”, per andare alla scoperta del mondo.

Viaggiare è ritornare bambini: ogni cosa è una scoperta e non si smette mai di domandarsi “perché”?. Una sensazione meravigliosa che ha fatto del viaggio la mia intera ragione di vita.

“Venire al mondo”: chi è Raffaele Giordano e il perché della sua scelta

Classe anagrafica 1985, Raffaele Giordano rinasce (come lui stesso afferma e come lo si può ben intuire già dal titolo del suo libro) nel 2017. Nel 2017, infatti, dopo 7 anni trascorsi a lavorare nei villaggi turistici come animatore ed altri 11 ad operare nell’ambito dell’ingegneria clinica, decide di lasciare tutto e partire, abbandonando quindi quei canonici che la società occidentale, da sempre, ci inculca nella mente come pilastri fondanti da raggiungere per una vita “a posto”: e, quindi, casa, famiglia e, soprattutto, il tanto sospirato quanto agognato “posto fisso”.

Questo quadretto apparentemente perfetto, ma a tratti anche soffocante, molti non lo riescono invece più a digerire. Ed è proprio quello che è accaduto a Raffaele, che decide quindi di riprendere in mano le redini della sua vita inseguendo e realizzando i propri sogni. Comincia allora a girare il Mondo per conoscerne ogni angolo.

Un sogno che in molti hanno ma che, poi, all’atto pratico, solo in pochi hanno effettivamente il coraggio di concretizzare. Raffaele, invece, questo coraggio lo trova. A spingerlo nella sua impresa è il fatto di sentirsi ormai soffocare in quella gabbia che molti definiscono “vita perfetta”. Una routine che ormai gli va sempre più stretta e che non è più in grado di dargli alcuno stimolo.

Viaggiando, invece, Raffaele rinasce (ovviamente in senso metaforico) perché “mi fa sentire così vivo che davvero non saprei come spiegarlo, ci ho provato con questo libro, che oltre a ricordare tutto quello che ho vissuto in viaggio, è anche un grido di ribellione a questo contorto sistema

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“Venire al mondo di Raffaele Giordano: un enorme diario di viaggio

Il libro “Venire al Mondo” è il riassunto dei 5 diari che Raffaele ha scritto durante il suo lungo peregrinare in giro per Mondo. 3 anni di viaggio più di 70.000 chilometri percorsi via terra, in autostop, bici e mezzi di fortuna, con un budget giornaliero di 10,00 euro e una chitarra per rallegrare il tempo e guadagnarsi anche qualche soldo.

400 pagine in cui vengono riportate in ordine cronologico tutte le avventure di Giordano: paesaggi, luoghi meravigliosi e, soprattutto, incontri con tribù ed etnie. Non mancano però anche i racconti di insidie e situazioni pericolose affrontate. Sì, perché il viaggio non va considerato come una eterna vacanza. Anzitutto, Raffaele non si limita a bighellonare come uno scansafatiche (come molti potrebbero pensare), ma si sostiene inventandosi, di volta in volta, dei lavoretti.

Inoltre, se viaggiare dà la possibilità a Raffaele di scoprire un mondo fatto di sorrisi e anime ospitali, dall’altro lato si rivela essere la circostanza che lo fa trovare in numerose situazioni di pericolo. Dal coinvolgimento in una sanguinosa rivolta civile in Cile al sequestro in Vietnam, fino alla scampata esplosione sul confine tra India e Myanmar, e l’aggressione, con tanto di lama di machete puntata alla gola, in Colombia.

Dal punto di vista dell’autore, anche questi episodi, comunque, sono stati fondamentali perché gli hanno permesso di capire il valore della vita e la fortuna dell’esistenza nel senso più vero del termine.

“Venire al mondo”: in che senso il viaggio ha arricchito e “fatto rinascere” Raffaele Giordano

Fin dalle primissime righe dell’introduzione, l’autore afferma che “Si viaggia per svariati motivi” e “Quando si parte per un viaggio non si torna mai uguali”. Viaggiare permette di miscelarsi ad altre culture, conoscere, compredere ed assorbire nuove tradizioni e religioni e imparare a rispettare l’altro. Soltanto “chi ha qualcosa di ostile dentro, o chi non ha mai conosciuto un’altra cultura oltre la sua si soffermerebbe SOLO sull’aspetto esteriore”.

Viaggiare nel senso più ampio del termine, invece, consente di mettere in gioco i propri limiti, sia fisici che mentali, e superare paure e confini. “Viaggiare dà la forza di continuare a sognare, e di farlo in grande! Viaggiare è un continuo trasformarsi, e finisce solo quando lo decidiamo noi. Cambiare non è una sconfitta, ma bensì una vittoria”. Intraprendere un viaggio così lungo come quello di Raffaele Giordano ti svincola da quei rigidi paletti temporali che scandiscono le nostre giornate, le nostre settimane e lo scorrere degli anni sempre uguali.

Raffaele, ormai “disinteressato ai numeri di un calendario” si permette così il lusso di festeggiare quando vuole, in qualsiasi giorno dell’anno. È proprio lui a stabilire come e quando. Il viaggio e la libertà dai vincoli temporali consentono infine di liberarsi anche dalla schiavitù degli oggetti materiali. “L’apparenza è una delle più grandi forme di schiavitù sovvenzionata con il nostro tempo… A me non importa niente di tutto questo, io voglio solo il mio tempo per vivermi la mia vita”.

Recensione di Federica Ermete

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