Copertina del libro
Copertina del libro "Camminare" di Henry David Thoreau

Un viaggiatore che si rispetti non può scoprire il mondo senza considerare l’essenza di quello che è la natura. Una dimensione che non può essere ridotta a semplice opposto della civiltà, ma che dev’essere riconosciuta quale “altro da sé”, rispetto a quello che è l’uomo; un soggetto altro con cui dialogare e intessere un rapporto nuovo, rispetto a quello che la civiltà moderna delle città ci ha sempre imposto. In questo Henry David Thoreau è da sempre un gran maestro e una mente incredibilmente illuminata.

“Mi allarmo quando, addentrandomi per un miglio in un bosco, mi accorgo di camminare con il corpo senza essere presente con lo spirito. Perché rimanere nei boschi se continuo a pensare a qualcosa di estraneo a quel che mi circonda?”

UN LIBRO PER RISCOPRIRE LA FILOSOFIA DEL VAGABONDARE

La sua è quasi una religione dei boschi e il suo modo di praticarla è proprio quello che si traduce in un atto semplice, ma che esiste da secoli: il camminare.
Per questo il breve saggio, intitolato appunto Camminare , è un libro che tutti dovrebbero leggere: un pamphlet che può essere considerato una sorta di vademecum, non solo per i viaggiatori già in confidenza con il movimento e l’incessante vagare, ma anche per chi ha bisogno di una scintilla che ridia nuova linfa alla propria vita, per chi ha bisogno di ritrovare sé stesso e crede che per farlo sia necessario un viaggio in Tibet e per chi non sa ancora che per salvare ogni giorno l’anima dall’indifferenza alla bellezza e alla meraviglia esiste una cura che si chiama natura.
Non a caso è proprio Thoreau che, senza mezzi termini, ci presenta la sua idea dell’uomo più come abitante e parte integrante della natura che come membro della società.
Una visione che rese lo scrittore il padre di un ambientalismo trascendentale, seppur essenzialmente politico nel suo intento di portare avanti una vera e propria disobbedienza civile, improntata alla contestazione della società e al suo ritiro a una vita di solitudine.

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THOREAU: SUI PASSI DEL PROFETA DELLA NATURA

Thoreau infatti è considerato soprattutto un filosofo, il quale però non si limitò ad elaborare teorie sulle quali sproloquiare, ma mise in pratica piuttosto proprio quelle che erano le sue ideologie.
E lo fece proprio traducendole nel suo stile di vita e abbandonando tutto ciò che non era in linea con quello in cui credeva. Proprio per questo la sua biografia ruota principalmente attorno a quella che fu la sua scelta di vivere per due anni in totale solitudine e autonomia in un bosco del Massachusetts, vicino al lago Walden.
Lì si costruì una capanna di legno e visse godendo appieno della natura del posto, facendo ogni giorno lunghissime passeggiate, spesso lunghe anche 4 ore.
Fu proprio da quelle lunghe peregrinazioni, scandite da passi lenti e riflessioni profonde, che nacquero i pensieri che lo scrittore decise di raccogliere in quella breve opera che è Camminare . Un esempio, non solo di come si possa vivere felici se in comunione con la natura e in movimento, ma anche di come la vera libertà sia quella che scaturisce dal vivere secondo i propri principi.
Per questo Thoreau è considerato, non solo un grande filosofo del ritorno alla natura, ma anche un grande ispiratore di chi persegue la libertà dalle costrizioni della società.

CAMMINARE: LA GRAMMATICA DEI BOSCHI PER TROVARE LA FELICITÀ

Proprio alla luce di tutto questo, Camminare è un libro fondamentale, da tenere sempre nello zaino. Una lettura necessaria per dare un nuovo senso ad ogni passo, per inaugurare nuovi cammini, ma soprattutto per ricordare che anche il viaggio è un codice di vita che per essere autentico necessita di libertà.
Perché il viaggiatore non può essere tale se non riesce a rendere il suo vagabondare indipendente da percorsi già stabiliti, da luoghi preconfezionati e incontri filtrati da una società che ha fatto del viaggio uno dei più grandi business che il marketing abbia mai visto.
Proprio per questo Camminare può essere una lettura sorprendente per chi non è abituato a riflettere sui tanti effetti che il mettersi in cammino porta non solo al nostro corpo, ma anche alla nostra mente e alla nostra interiorità.

Camminare è un modo per ritrovare il proprio centro e liberarsi delle ansie e dello stress che sembra non abbandonarci mai, ma è anche un atto profondamente trasformativo e meditativo al contempo.
Muoversi in mezzo alla natura, esplorando i luoghi con i propri piedi, significa elevarsi al di sopra di ogni cosa, scegliendo di interagire con una dimensione che appartiene all’uomo da sempre, ma alla quale non siamo più abituati.
Il buio pesto di un bosco, il suo silenzio assordante lontano da strade trafficate, i rumori degli animali che si aggirano indisturbati, i sentieri nascosti dietro a piante mai viste.
La natura è un linguaggio che abbiamo dimenticato, ma il più grande insegnamento del libro di Thoreau è che possiamo tornare ad impararlo camminando in mezzo alla natura.
Una scelta che tutti i viaggiatori dovrebbero sperimentare almeno una volta, perché non c’è viaggio senza il cammino dei propri passi che scandiscono il ritmo interiore dei pensieri, i momenti di stupore davanti alla visione di qualcosa dietro l’angolo di inaspettatamente bello, la gioia della meta raggiunta dopo chilometri percorsi con fatica, ma che riescono a donare un senso di pienezza che nessun altro viaggio riesce a dare.
Tutte cose che solo l’atto del camminare riesce a racchiudere e a rendere piene di un significato unico, che solo il vagabondare a piedi è in grado di regalare. Una vera amplificazione dei sensi, ma anche della sensibilità verso ciò che ci circonda, verso i luoghi con i quali interagiamo e le persone che incontriamo; ma soprattutto una grande fonte di ispirazione e di benessere ritrovato.

Per cui vale la pena di riservare parte delle proprie letture a uno scrittore che molti hanno scoperto solo dopo la visione ripetuta e il grande boom del famoso film Into the Wild, ma che in realtà ha ispirato importanti personaggi storici, come Gandhi o Martin Luther King, senza dimenticare anche gli scrittori della famosa Beat Generation.
Proprio per questo, ancora oggi Thoreau è un tassello fondamentale per la cultura degli americani, i quali considerano il suo libro Walden -Vita nei boschi al pari della Bibbia.

Recensione di Gabriella Ferracane

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