Copertina del libro
Copertina del libro "Lungo lo stivale. Su due ruote tra i racconti dell'Italia” di Diana Facile

Dopo Sulle strade del Kenya, Diana Facile (alias La Globetrotter) torna a scrivere un libro per raccontarci un’altra delle sue un po’ folli avventure. Questa volta, con Lungo lo Stivale, rivive insieme a noi il suo viaggio da Milano a Leuca a bordo di una bicicletta.

Viaggiare a passo lento ti aiuta a concentrarti sul momento: non è il mondo a scorrerti accanto, sei tu a esserci dentro, dalla testa ai piedi.

1200 km in bicicletta lungo lo Stivale

Complice la pandemia che per molto tempo non le ha permesso di prendere un aereo per raggiungere il suo amato Sud America né l’affascinante Africa, Diana Facile nel Maggio 2021 ha deciso di partire per un’avventura straordinaria tutta italiana che le ha permesso di riassaporare l’ebbrezza del viaggio itinerante.

Dopo un 2020 difficile e un 2021 che sembrava potesse solamente andare peggio, Diana ha scelto di salire in sella a una bicicletta nonostante non avesse mai affrontato prima di quel momento viaggi simili.

L’autrice, infatti, non è affatto una ciclista, ma complice il suo spirito vagabondo e la sua attitudine a mettersi in gioco ha scelto le due ruote come mezzo di trasporto per godersi in tutto e per tutto un viaggio lento e capace, allo stesso tempo, di permetterle un vero e proprio confronto con sé stessa e le sue capacità.
Così, nonostante le previsioni di molti, Diana ha percorso 1200 km in bicicletta lungo lo stivale, a volte da sola e altre in compagnia, e da Milano ha raggiunto il Faro di Santa Maria di Leuca in circa un mese.

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Da Milano a Leuca: un viaggio lento su due ruote per riscoprire l’Italia

Ci vuole coraggio per intraprendere un’esperienza simile ed è indubbio che Diana di coraggio ne abbia da vendere.
Bisogna dire anche che per percorrere 1200 km in bicicletta in solitaria bisogna essere pronti a fare i conti con le proprie debolezze e l’autrice, durante tutto il percorso, non si è tirata mai indietro quando arrivava il momento di ascoltare i propri pensieri e il proprio corpo.

È questa la forza di un libro che arriva proprio nel momento giusto.
Lungo lo Stivale, infatti, nasce da un’avventura che ha inizio dalla necessità di ripartire dopo tanto tempo in cui si è stati costretti a stare fermi e per ripartire nel modo giusto è necessario fare tesoro di ciò che si è imparato.
Diana, allora, sceglie la bici per regalarsi un viaggio lento, sceglie l’Italia perché da sempre l’aveva messa da parte preferendole mondi lontani e sceglie il viaggio in solitaria per condividere ogni attimo con nuovi (e vecchi) amici incontrati lungo la strada.

Il viaggio dell’autrice è un viaggio alla riscoperta di quelle piccole cose che per lungo tempo sono state date per scontate, ma che in realtà sono incredibilmente straordinarie.
A bordo di una bicicletta Diana ha avuto il coraggio di ritrovare ciò che nella normalità passa spesso inosservato: dai luoghi alle persone, ai nostri stessi sentimenti.

Così, mentre i paesaggi cambiano e dalla Pianura Padana si passa all’incubo della trafficatissima Via Emilia e poi ai colori dell’Abruzzo, alla torrida Capitanata fino all’imponente Faro di Leuca, l’autrice ci descrive alcuni dei luoghi più belli della nostra Italia e ci racconta disavventure, momenti di sconforto, ma anche e soprattutto la voglia di riconnettersi all’umanità dopo il periodo della pandemia.

Luoghi, persone e sapori lungo lo Stivale

Lungo lo Stivale di Diana Facile è un libro che parla di un’Italia autentica fatta di generosità e ospitalità.
Il racconto dell’autrice è il racconto di chi, mettendosi in gioco, ha il desiderio di riprendere in mano la propria vita e buttarsi a capofitto in una nuova avventura.

Così, dopo due anni difficili in cui siamo stati tutti più divisi che mai, è quasi spiazzante rendersi conto come in realtà la gente è ancora pronta ad accogliere, a offrire e ad aiutare.
Diana come sempre parte senza pregiudizi e ci mostra, ancora una volta, che il suo sorriso è tutto ciò che conta.
Ci sono amici di una vita che decidono di accompagnarla per un tratto di strada, persone conosciute sui social che le aprono le porte di casa e donne e uomini incontrati lungo il percorso che non perdono l’occasione per mostrarle solidarietà e sostegno.

C’è Petra con cui Diana inizia il suo viaggio, Riky che le fa da spalla lungo la pericolosa via Emilia, Diletta che nonostante i problemi della vita l’accompagna con il sorriso tra i borghi dell’Emilia – Romagna, la Fra con cui condivide qualche bicchiere di vino e tanti racconti sulle leggende romagnole, Simone che ritrova per il tempo di un aperitivo e di una cena e la signora Lina che le offre una bottiglia d’acqua salvandola da un colpo di calore.
Nel libro di Diana Facile c’è un’umanità intera che racconta un’Italia che nella sua ricchezza di diversità non mette mai da parte il fattore umano.
Ecco, allora, che è chiaro perché Diana parli di questo viaggio come “Il Viaggio”.

Recensione di Selene Scinicariello.

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