Copertina del libro
Copertina del libro "La strada per Istanbul” di Emilio Rigatti

Tre amici in bicicletta partono da Trieste, pedalano attraverso i Paesi della (ormai ex) Jugoslavia e arrivano nell’antica Costantinopoli in tre settimane. La Strada per Istanbul di Emilio Rigatti è il racconto di un’avventura straordinaria che ti farà sicuramente venir voglia di partire.

“Vedere il mondo a basse velocità, senza finestrini e aria condizionata, dà un senso e un sapore particolare all’andare.”

Da Trieste a Istanbul in bicicletta

Emilio Rigatti, l’autore del libro, parte per un’avventura lunga 2.000 km insieme a due compagni d’eccezione: Tullio Altan e Paolo Rumiz.

Potrebbe essere l’inizio di una barzelletta: ci sono un insegnante, un disegnatore e un giornalista… Invece è il principio di un viaggio che conduce il lettore attraverso 18 tappe assolutamente non convenzionali che dalle rive del Brenta termina a Istanbul.

Ritrovare Rumiz, uno dei miei autori preferiti, tra le pagine di questo libro mi ha davvero entusiasmato soprattutto perché ho avuto l’opportunità di seguirlo e osservarlo attraverso gli occhi e le parole dell’autore. Ancora una volta ho ritrovato il giornalista triestino impegnato in un viaggio in cui gli amati Balcani sono di nuovo i protagonisti.

Questa volta Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia scorrono lente tra le pagine del libro di Rigatti seguendo il ritmo di una pedalata. I paesaggi di questi cinque Paesi si srotolano senza fretta tra le pagine del volume alternandosi tra campi di mais e superstrade invase da TIR. Quella dei tre amici è un’avventura un po’ matta e un’occasione per lasciarsi alle spalle la routine.

Il viaggio dei tre uomini è il risultato di una spinta data dal desiderio di andare, di conoscere e di osservare. È la voglia di godersi ogni attimo durante il viaggio piuttosto che il bisogno di arrivare alla meta. Come dice lo stesso Rigatti, andando in bici “le cose durano, si riescono a vedere, restano in memoria, si masticano e si gustano fino in fondo”.

E se l’idea di prendere e partire per Istanbul in bici ti può sembrare una semplice follia, l’autore ha dedicato un intero capitolo finale ad alcune raccomandazioni per chi volesse intraprendere la stessa avventura… ovviamente per chi ha un po’ di dimestichezza e abitudine all’andare in bici!

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Duemila chilometri pedalando attraverso i Balcani

18 tappe e nomi spesso impronunciabili: Slavonski Brod, Smederevo e Harmanli sono solo alcune delle fermate che i tre amici toccano durante il loro viaggio.

I Balcani si fanno conoscere attraverso paesaggi incantevoli e città di cemento, si svelano nei loro contrasti e nella loro variegata umanità. Dalla Slovenia alla Turchia, luogo dopo luogo, i tre protagonisti si lasciano avvolgere dall’atmosfera spesso contraddittoria dei luoghi che toccano.

Con la curiosità di tre adolescenti gli amici si guardano intorno, si fermano al bar per una birra ghiacciata e, stanchi, si lasciano andare a sonni (non sempre) profondi.

La Strada per Istanbul di Emilio Rigatti è un libro che si legge tutto d’un fiato: semplice, piacevole e ricco di dettagli scorre che è una meraviglia. Più si legge e più vien voglia di partire (con o senza bicicletta) per andare a conoscere luoghi apparentemente lontani anni luce da noi.

Gli struzzi della Valle del Krka, le dolorose ferite lasciate dai proiettili sugli edifici di Vukovar, la Fortezza di Niš, le enormi ed ampie strade di Sofia, i gabbiani di Edirne e il traffico di Istanbul sono solo alcune delle “fotografie” di questo viaggio che rimangono impresse nella mente del lettore una volta che avrà girato anche l’ultima pagina del libro.

Un tour fatto di incontri, paesaggi, birra e divertimento

Paesaggi, persone, cibo e (tanta) birra: La Strada per Istanbul è un susseguirsi di racconti mai noiosi e sempre stimolanti. Emilio Rigatti annota i suoi pensieri attraverso un registratore portatile e la sera li ricopia su un quaderno.

Il libro, allora, è il risultato di quelle emozioni ancora fresche e tangibili che l’autore desidera buttare per iscritto prima di addormentarsi.

La Strada per Istanbul è il frutto delle suggestioni e delle impressioni che il viaggio regala nel suo svolgimento. È il prodotto di quella necessità impellente che, se ami scrivere, non ti fa addormentare finché le parole non sono impresse su un foglio di carta: la paura che la mente possa lasciare andare quelle sensazioni, infatti, è troppo forte per lasciarti dormire.

È così che anche il lettore ha modo di incontrare le persone che condividono il bar di turno insieme ai tre amici alla fine di ogni tappa, i giornalisti serbi che intervistano Rigatti a Pirot, il ciclista ucraino che sta facendo il giro del Mar Nero e i funzionari di frontiera non sempre gentili.

Ogni incontro rende il racconto ancor più interessante e reale. Ogni incontro fa sentire ancora più partecipe il lettore al viaggio che l’autore sta descrivendo. È così, con il potere della semplice autenticità, che La Strada per Istanbul ti conquisterà e ti inviterà a partire.

Recensione di Selene Scinicariello.

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