La Cappella delle Brunate venne costruita nel 1914 come riparo, in caso di maltempo, per i contadini che lavoravano nelle campagne e nei vigneti circostanti. Foto di Difotoediviaggi.com
La Cappella delle Brunate venne costruita nel 1914 come riparo, in caso di maltempo, per i contadini che lavoravano nelle campagne e nei vigneti circostanti. Foto di DifotoeLa Cappella delle Brunate venne costruita nel 1914 come riparo, in caso di maltempo, per i contadini che lavoravano nelle campagne e nei vigneti circostanti. Foto di Difotoediviaggi.com

Nel bel mezzo delle Langhe, quel territorio del basso Piemonte noto per le dolci colline ricoperte da vigneti e per la produzione di vini pregiati che tutto il mondo ci invidia, spicca un edificio dalle tinte vivaci. Una struttura piccola, ma così appariscente per le cromie accese ed impattanti, che è impossibile che passi inosservata! 

È la Cappella delle Brunate – chiamata anche Cappella del Barolo – un edificio coloratissimo, in stile molto pop, decorato da artisti americani, che si trova in mezzo ad un paesaggio bucolico. 

Cappella delle Brunate, un tocco di arte nella natura

Immagina.
Ti trovi totalmente circondato da colline ricoperte da decine e decine di filari di vigneti. Un silenzio quasi assordante, il ronzio degli insetti e gli odori che sanno di agricoltura.
Una situazione decisamente inusuale oggigiorno.

E mentre il tuo sguardo vaga alla ricerca di un punto di riferimento impossibile da trovare in questo mare magnum verde, infinito e sempre uguale… Ecco una sferzata di energia. Un vivace colpo di colore, quasi abbagliante, che ti sveglia e ti fa tornare alla realtà. O quasi… 

Perchè proprio di realtà non si tratta, a pensarci bene…

Siamo immersi in un idilliaco paesaggio agreste e a spezzare la magica atmosfera ecco un piccolo edificio caratterizzato, sia dentro che fuori, da un eccentrico stile colorato. Tutte le pareti e tutti i suoi spazi sono completamente rivestiti da grandi chiazze di tinte molto accese che creano giochi di colore contraddistinti da una trama variopinta. Impossibile che passi inosservato, l’effetto è quasi stupefacente!

Ma a cosa ci troviamo di fronte? Arte, ebbene sì, Arte con la “A” maiuscola. Pura arte concettuale dove l’elemento coloristico dialoga in maniera costante ed armoniosa con l’architettura.

ll connubio natura e arte contemporanea è un tema molto sentito dagli artisti contemporanei e, negli ultimi anni, sta prendendo sempre più piede. Pare in effetti stia diventando quasi una moda, la pratica di allestire mostre di opere artistiche moderno-contemporanee en plein air, all’interno di parchi (quasi sempre di proprietà privata) o comunque ampie zone verdi. 
Nel 1999, la famiglia Ceretto, proprietaria della cappella, chiamò Sol LeWitt e David Tremlett, per occuparsi della ristrutturazione dell’edificio.
I due artisti, famosi per i loro wall drawing (pittura murale), eseguiti con pigmenti colorati direttamente sui muri, realizzando interventi, permanenti o temporanei, in musei, spazi pubblici o privati, trovarono “pane per i loro denti”.
Il primo si occupò del rifacimento esterno, il secondo ridipinse invece tutta la parte interna.
David Tremlett è ormai un habituè della zona Langhe-Roero. Si è infatti occupato della decorazione di altre chiese e cappelle del territorio, quattro in totale.
A riprova dell’importanza del connubio arte-natura a livello turistico, cito quanto affermato da Luigi Barbero, Presidente Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Società Consortile a Responsabilità Limitata: “L’arte è tra i principali attrattori turistici di un paese, capace di attirare un target di visitatori interessante”.

La storia della Cappella delle Brunate

La Cappella delle Brunate venne costruita nel 1914 come riparo, in caso di maltempo, per i contadini che lavoravano nelle campagne e nei vigneti circostanti. Inizialmente fu chiamata Cappella di Santissima Madonna delle Grazie ma, in realtà, non fu mai consacrata a luogo di culto. 

Dopo anni di abbandono e disuso, nel 1970 la struttura colpì l’attenzione della famiglia Ceretto che decise di acquistarla, insieme ai terreni circostanti. I Ceretto, proprietari dei vigneti circostanti e dell’azienda vinicola che si trova proprio di fronte alla cappella, nel 1999 decisero di farla restaurare. Onestamente non ne conosco il motivo; neppure conosco di persona queste persone. Mi piace tuttavia pensare che i Ceretto, oltre che essere noti imprenditori della zona, siano anche profondi appassionati di arte, e come tali, abbiano intuito il potenziale artistico insito in tale luogo.
Il resto, è storia ormai nota.

Letture sulle Langhe e dintorni 

Se ti piace andare alla scoperta di borghi che sembrano fermi a qualche decennio fa, se ti vuoi lasciare incantare dalla bellezza dei paesaggi che puoi trovare nelle Langhe e – non da ultimo – se anche sei un estimatore dei buoni vini, troverai di certo qualche ispirazione in “35 borghi imperdibili tra Langhe e Roero. Viaggio nel patrimonio mondiale dell’Unesco” di Stefano Camanni.
Se al desiderio di riscoprire borghi carichi di storia e alla qualità dei prodotti vinicoli di queste terre, aggiungiamo l’amore per lo sport e le attività all’aria aperta, qualche spunto per le tue prossime passeggiate lo troverai sicuramente nel libro di Gianfranco CarossoTrekking sui sentieri delle Langhe. 40 itinerari in collina tra vigne, boschi e borghi”.

Articolo di Federica Ermete

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