
Un viaggio controcorrente, un pellegrinaggio per ritrovare sé stessi, una lunga pedalata seguendo lo scorrere del fiume: I segreti del Tagliamento di Cristina Noacco racconta l’avventura di Alba che, in bicicletta, ha percorso oltre 170 km per raggiungere la sorgente del più importante bacino fluviale del Friuli.
“L’avvenire è in alto, con l’acqua nuova, giovane e pronta a defluire”
In bici lungo il Tagliamento
Il viaggio che ci viene raccontato da Cristina Noacco in I segreti del Tagliamento è quello di Alba che, in sella alla sua bici, parte alla volta di un viaggio che è un po’ scoperta del territorio e un po’ ritrovamento di sé stessa.
La giovane, seguendo il corso del fiume, attraversa il Friuli per (ri)scoprirne luoghi, cammini, persone, arte e cultura.
Senza orologio e senza tappe fisse, Alba si lascia trasportare e guidare dal suono dell’acqua e dal suo perpetuo fluire: si affida al caso e all’imprevisto imitando lo spirito del fiume che continua ad andare sempre e comunque, nonostante tutto, in balia degli avvenimenti e della Storia.
La bici è il mezzo di trasporto perfetto per questo viaggio a ritmo lento ricco di soste non previste durante le quali Alba potrà fare tesoro degli insegnamenti ricevuti dalle persone incontrate lungo la strada o che saprà cogliere direttamente dal fiume stesso.
Nel mentre che la protagonista va, i paesaggi e i luoghi ci vengono descritti e raccontati dall’autrice.
Dal mare alla montagna, lungo i percorsi tra i boschi o attraverso la direttiva di una strada asfaltata, il viaggio di Alba è l’occasione per conoscere la regione e segnare nuove tappe da visitare un domani: Lignano Riviera, Pieve di Rosa, Villanova, Venzone, Invillino, Forni di Sotto e tanti altri. I luoghi in cui vien voglia di andare sono moltissimi.
Il bacino del Tagliamento, infatti, attraversa territori variegati e diversissimi tra loro. Dal mare alla pianura fino alla montagna: il viaggio di Alba è un continuo susseguirsi di panorami e paesaggi che vien voglia di ammirare con i propri occhi.
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Oltre 170 km per ritornare alla sorgente e riscoprire sé stessi
A dispetto di molti altri racconti di viaggio che parlano di fiumi (penso ad esempio a Danubio di Claudio Magris) I segreti del Tagliamento racconta un viaggio che in un certo qual modo va a ritroso rispetto a quanto ci si immagina.
L’itinerario di Alba, infatti, non parte dalla sorgente, ma dalla foce.
La protagonista, appunto, non sale in sella alla sua bici solamente per godersi paesaggi e panorami, ma prende al volo l’occasione per compiere un vero e proprio viaggio simbolico e spirituale che l’accompagnerà a ritrovare le proprie origini.
Partendo da un progetto personale piuttosto ambizioso che vedeva il Tagliamento come soggetto principale, l’autrice Chiara Noacco si è interrogata per comprendere il bagaglio storico, artistico, culturale, naturalistico e antropologico legato al fiume.
Il viaggio di Alba in questo suo libro, allora, ripercorrere proprio i passi compiuti dall’autrice stessa.
Dalle pievi ai piccoli paesini passando per i sentieri, il territorio si svela attraverso il connubio tra Storia e Natura.
Così anche la protagonista, pedalata dopo pedalata e passo dopo passo, prende sempre più consapevolezza di sé, impara a rallentare, a fermarsi, ad ascoltare e ad accogliere gli insegnamenti che il viaggio ha da offrirgli.
I segreti del Tagliamento: luoghi, persone, storia, arte, cultura e natura lungo il fiume
Il libro di Cristina Noacco non è il semplice racconto di un viaggio in bici, ma è una sorta di piccolo atlante del territorio che si schiude lungo le sponde del Tagliamento, un manuale e una raccolta di luoghi e personaggi che insieme costituiscono quest’area del nostro Paese.
Ogni angolo ci viene raccontato e descritto con passione e minuzia mentre viene avvolto di un significato simbolico che sa parlare dritto al cuore.
Pagina dopo pagina ci si rende conto di quanto l’equilibrio tra Natura e Uomo sia di fondamentale importanza: riflessione, questa, che nel periodo storico in cui viviamo bisogna sempre tenere a mente.
Tra le pagine del libro sono spesso gli uomini a parlare, ma l’autrice è bravissima a lasciare il giusto spazio alla natura.
Anche quando non lo si vuole ammettere è chiaro, infatti, che il destino di ogni essere umano sia strettamente collegato a quello dell’ambiente circostante. Ecco perché questo viaggio e questo racconto sono un bellissimo esempio da tenere a mente.
Alba, o Cristina che dir si voglia, parte in solitaria, ma più il viaggio va avanti e più è chiaro che in realtà durante i giorni della sua pedalata sola non lo sia mai stata. Chilometro dopo chilometro sono molti i nuovi amici che si fermano a parlare con la giovane, a prestarle un aiuto o semplicemente un cenno di saluto. In sella alla sua bici, seguendo il corso del fiume, Alba scopre di essere parte di una comunità.
Recensione di Selene Scinicariello.