Copertina del libro
Copertina del libro "Il futuro dopo Lenin. Viaggio in Transnistria" di Volna Mare

Sarà che sono innamorata dell’Est Europa, ma quando sono venuta a conoscenza di questo libro ho subito pensato: “Devo leggerlo!”. Tre amici, un’auto bianca dei genitori e un viaggio che attraversa l’Ungheria, la Romania e la Moldavia prima di raggiungere la tappa finale, la Transnistria.

“Quando tutti vi dicono di non andare, voi andate… ne varrà sempre la pena.”

Quando ho scoperto l’esistenza de Il futuro dopo Lenin, ero da poco rientrata da un viaggio nella Repubblica di Moldova durante il quale ero riuscita, finalmente, a realizzare il sogno di mettere piede in questo “Paese che non c’è”, la Transnistria. Scoprire che esisteva un libro, una sorta di diario di viaggio, che raccontava qualcosa di simile a quello che avevo appena vissuto anche io, mi era parso quasi come un vero e proprio segno! Dovevo saperne di più, dovevo leggere “Il futuro dopo Lenin. Viaggio in Transnistria” dei ragazzi del collettivo Volna Mare!

Ora, dopo averlo terminato, posso dire che avevo ragione: ne è valsa la pena! Tra le pagine di questo libro sulla Transnistria ho trovato nuove informazioni sulla situazione e la storia di questo Paese, ho provato alcune delle emozioni e sensazioni dei protagonisti (le stesse che avevo percepito anche io) e mi sono ancora più convinta che prima o poi dovrò tornare laggiù per scoprire, con più calma e con più tempo, particolarità e curiosità di un posto di cui si sa e si parla troppo poco.

Ma tu, lo sai dov’ è la Transnistria?!

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La Transnistria

La Transnistria è un territorio, all’interno della Repubblica di Moldova e confinante con l’Ucraina, che dal 1991 si considera indipendente. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, infatti, iniziarono a emergere disaccordi, rancori e contrasti con la politica del governo moldavo che sfociarono, nel 1992, in una vera e propria guerra. Il conflitto non terminò mai veramente, ma nell’estate del ’92 fu firmato un accordo di cessate il fuoco tra Moldavia, Repubblica Moldava di Pridniestrov (la Transnistria) e dalla Russia, Paese che ancora oggi continua a sostenere il piccolo territorio nonostante non lo riconosca sulla carta.

Sì perché, devi sapere, che la Transnistria è una repubblica de facto, ma non de iure e oltre ad Abcasia e Ossezia del Sud nessun’altra Nazione ne riconosce la legittimità.

Ebbene, la Transnistria è un vero e proprio “Paese che non c’è”. Un luogo fuori dal mondo e dal tempo, perché qui tutto pare essersi fermato agli anni dell’Unione Sovietica. In giro per le strade di Tiraspol, la capitale, si possono ancora ammirare grandi statue di Lenin, monumenti raffiguranti la falce e il martello e nei ristoranti si gustano i prodotti della non troppo lontana Russia.

Se la facciata nostalgica di questo Paese, però, racconti la verità sulle idee delle persone che lo abitano, questo è un quesito la cui risposta non è per nulla semplice.

È qui, però, che entra in gioco Il futuro dopo Lenin, un libro fatto di esperienze reali, racconti di viaggio, storie di persone che vivono quotidianamente un Paese mitizzato e troppo spesso demonizzato.

Il futuro dopo Lenin: una guida e un diario di viaggio in Transnistria

Il libro che nasce dall’esperienza di Martina, Marco e Simone, i tre ragazzi che decidono nel 2017 di trascorrere le vacanze estive in questo Paese che sembra trovarsi lontano anni luce dall’Italia, è il racconto di luoghi comuni che si sgretolano sotto il peso della quotidianità. Alcune domande trovano risposte, altre nascono proprio tra le pagine di un volume che porta alla luce il complesso intreccio di storie di persone diverse che parlano lingue differenti e che provengono da famiglie dalle origini più disparate. La Transnistria è un groviglio di vite, etnie e nazionalità. Un luogo dove i simboli del Comunismo sono ancora ovunque, ma in cui non tutti credono ancora davvero.

Il futuro dopo Lenin è un libro interessante perché è capace di regalare al lettore un’immagine della Transnistria diversa da quella a cui siamo abituati a leggere sui giornali. Sì, ci sono le statue di Lenin, ma ci sono anche, finalmente, le persone! La Transnistria non è solo l’ultimo baluardo sovietico abitato da nostalgici e fanatici, ma un territorio ambiguo, dalle mille sfaccettature e troppo spesso dimenticato.

Il racconto del viaggio dei tre ragazzi si mescola a piccoli riquadri con brevi nozioni storiche che aiutano ancora un po’ chi legge a capire di cosa si sta parlando. La Transnistria è reale, non è una Disneyland per nostalgici o, meglio, per restare in tema, non è il classico villaggio Potëmkin costruito sul nulla.

Il valore di questo libro sta proprio in questa capacità di essere sia un diario di viaggio, sia una vera e propria piccola guida al Paese.

Un libro sulla Transnistria per sdoganare i preconcetti

Uno dei libri più famosi sulla Transnistria è certamente Educazione Siberiana di Nicolai Lilin. Il romanzo diventò celebre soprattutto a seguito della trasposizione cinematografica del regista Gabriele Salvatores che portò sul grande schermo una storia interessante, ma molto dibattuta.

Sì, perché le storie raccontate da Lilin sono considerate da molti pura invenzione: non esisterebbe nessuna comunità criminale di origine siberiana stanziata in Transnistria, né sarebbero vere la maggior parte delle vicende che vedono protagonista l’autore del libro. Niente combattimenti in città, nessuna macabra uccisione di soldati sovietici e nessuna spaventosa e crudele “educazione siberiana”.

Quel libro, insieme ai tantissimi articoli di giornale ancora oggi rintracciabili nel web, raccontava di un Paese allo sbando, in cui i crimini e gli omicidi erano all’ordine del giorno, un luogo di traffici illeciti, mafie e delinquenza.

Il viaggio in Transnistria dei tre ragazzi del collettivo Volna Mare racconta altro, abbatte gli stereotipi e riporta l’obiettivo sulle persone e sulla Storia. Demolendo i preconcetti si riscopre un angolo di Europa dimenticato che a questo punto… appare quasi come un Paese normale!

Recensione di Selene Scinicariello.

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