Copertina del libro
Copertina del libro "Lunga nuvola bianca: La Nuova Zelanda senza filtri” di Terence Biffi

Se la Nuova Zelanda ti fa pensare solo al Signore degli Anelli o agli All Blacks, devi assolutamente leggere Lunga nuvola bianca , il libro dell’autore Terence Biffi .
Un coinvolgente racconto di viaggio all’insegna dell’avventura, tra una vanlife per nulla idilliaca, una collezione di svariati lavori, paesaggi strepitosi, personaggi eccentrici e l’amore di una coppia che condivide la passione per il viaggio.

Lo ammetto, avevo altissime aspettative, ero aperto alla vita, ma nemmeno nei miei sogni più sfrenati avrei potuto immaginare una simile avventura. Tutto andò diversamente da come lo avevo programmato.

FUGA DALL’ITALIA, ALLA CONQUISTA DELLA NUOVA ZELANDA

Il Terence Biffi che conosciamo attraverso le pagine del libro Lunga nuvola bianca è un viaggiatore alle prese con due viaggi che si svolgono in contemporanea: uno è quello tra la natura mozzafiato e gli abitanti un po’ strambi dell’affascinante stato oceanico, con i suoi tesori da scoprire e gli usi ai quali abituarsi. Un viaggio alimentato dalla curiosità, dalla voglia di scoperta e di libertà.
E poi c’è il viaggio della propria esistenza, quello che spesso ci ritroviamo a fare da spettatori, ma che l’autore invece ha deciso di fare da assoluto protagonista.
Un viaggio interiore che nasce da una fase di piena maturazione, ma soprattutto dalla necessità impellente di assecondare quell’urgenza di un cambiamento al quale non puoi più sottrarti, quel bisogno di reinventarsi a dispetto di tutte le convinzioni e convenzioni che la cultura italiana del lavoro e della famiglia ti pongono davanti, come uno steccato che ti impedisce di vedere che oltre il giardino c’è tutto un altro mondo.

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ROADTRIP IN VAN NELL’ULTIMA TERRA SCOPERTA DALL’UOMO

La cosa bella di un libro come Lunga nuvola bianca di Terence Biffi è che quando inizi a leggerlo non sei neanche arrivato a metà della storia che già ti rendi conto di come quel libro che hai tra le mani, con tutti gli eventi pazzeschi racchiusi tra le sue pagine, non esisterebbe affatto se il protagonista avesse deciso di rinviare la partenza a un altro momento.
Perché, come tutti sappiamo bene, di lì a poco sarebbe arrivata la pandemia a bloccare il mondo intero, costringendo tutti a mettere in standby anche i sogni, le speranze, i progetti, i legami.

Terence, però, per fortuna quel viaggio non lo ha rimandato. È partito e si è ritrovato inaspettatamente bloccato in Nuova Zelanda, per un periodo molto più lungo di quello che aveva programmato e con la bella novità di una compagna al suo fianco, con la quale esplorare la Nuova Zelanda in van.
Certo, le difficoltà non sono mancate, tra la chiusura dei campeggi e la diffidenza verso gli italiani, considerati portatori del virus.
L’entusiasmo di Terence e di Deborah, però, rende ogni pagina fresca e leggera e non si può che invidiarli, nonostante le ansie e gli ostacoli che si sono ritrovati ad affrontare.

Ecco perché Lunga nuvola bianca è innanzitutto un promemoria per l’esistenza, una fotografia di parole che ti sbatte in faccia la fugacità della vita e la totale incertezza su quello che il domani ci riserva, sia in positivo che in negativo.
È proprio per questo che le avventure che l’autore vive, gli incredibili luoghi che attraversa, i personaggi stravaganti che incontra, quella dolce metà che ha la fortuna di trovare sul proprio cammino, non ti mettono solo una gran voglia di viaggiare e andare a scoprire la Nuova Zelanda di persona, ma hanno il pregio di disturbare quella quiete anestetica che attanaglia il quotidiano di tantissime persone, creando l’urgenza di fare le cose che riteniamo importanti, senza inutili rimandi.

IL FASCINO DELLA CULTURA MAORI

A rendere il libro di Terence Biffi ancora più appassionante è il continuo rimando ai miti, alle leggende e agli usi del popolo maori.
Scoprirli è l’unico modo per comprendere appieno la genesi di questa terra così affascinante, dove ogni luogo, così come gli animali o gli elementi naturali, sono ammantati di una forte sacralità e trattati con enorme rispetto.
La Nuova Zelanda, infatti, è fortemente intrisa della tradizione spirituale dei Maori, ecco perché esistono vari luoghi che gli stranieri non possono neanche fotografare o toccare, perché considerati sacri.

Così, grazie alla narrazione fluida e piacevole che scorre tra le pagine del libro, è appassionante scoprire tutte le sfaccettature che compongono l’identità della Nuova Zelanda: quella socio-culturale che ritroviamo, non solo nei cittadini che vivono spesso secondo modi per noi strambi e con il vantaggio di stare in un paese spesso invidiabile quanto a diritti e civiltà, ma anche negli stranieri che vengono accolti spesso come forza lavoro da impiegare nei campi; quella naturalisitica che ci mostra il lato più selvaggio e suggestivo dei paesaggi che lo stato oceanico regala ai viaggiatori e infine quella spirituale, nata da quelle genti che, dalla Polinesia, giunsero nello stato oceanico, sfidando il mare a bordo di barche in legno, per poi rimanervi isolate per cinque secoli e dare vita a quella che per loro è Lunga nuvola bianca .

Recensione di Gabriella Ferracane

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