Copertina del libro
Copertina del libro "Vivi ogni giorno come se fosse il primo” di Francesca Barbieri (Fraintesa)

Fraintesa ha scosso le anime sul web: non solo quando se n’è andata, ma anche e soprattutto quando era in vita. Leggi la recensione di Vivi ogni giorno come se fosse il primo di Francesca Barbieri, perché le parole di questa donna scuoteranno anche te, e ti daranno la carica per iniziare a vivere come davvero desideri.

“Quello che voglio dirvi è che ho iniziato a pensare a tutte le volte in cui io, voi, noi, ci priviamo di felicità che invece possiamo avere, solo perché siamo fissati con qualcosa nella nostra testa”

Vivi ogni giorno come se fosse il primo di Francesca Barbieri: chi è Fraintesa e la sua storia

Travel blogger del 2009, Francesca è una donna molto amata dai viaggiatori che frequentano il web. Il suo blog I viaggi di Fraintesa è un punto di riferimento: diventato ormai magazine, accoglie gli articoli di diversi blogger e funge da ispirazione per innumerevoli viaggi ed esperienze. Conosciuta da tutti come Fraintesa, Francesca viaggia, lavora, si prende cura di se stessa, ed è felice della vita che si è costruita.
Poi arriva l’8 ottobre 2019: il giorno in cui le viene diagnosticato il tumore al seno. La prima, del tutto legittima reazione è quella di incredulità: Francesca è una persona sana, non fuma e beve poco, è vegetariana da tanto tempo, fa yoga e ama lo sport. Com’è possibile che sia capitato proprio a lei? Da questa domanda, che sembra banale ma che invece racchiude tutto il mistero della vita, inizia il racconto degli ultimi tre anni di vita di Francesca, prima che si spenga il 2 aprile 2021 dopo una ricaduta della malattia.
Francesca non aveva mai avuto paura di niente: “ho sempre avuto soltanto paura di morire, perché amavo troppo la vita e c’erano ancora troppe cose che volevo fare, provare e vedere. Per questo ricevere la diagnosi di tumore al seno a 35 anni mi ha mandata nel panico più totale”. Ma dopo la rabbia e l’angoscia iniziali, e dopo i primi durissimi cicli di cura, Francesca decide di fare qualcosa per se stessa e per tutte le donne: partire per un viaggio intorno al mondo, per vivere un sogno e per diffondere ovunque l’importanza della prevenzione del tumore al seno. Il perché è racchiuso in queste parole: “quando ho dovuto affrontare la diagnosi del tumore al seno, fra le tante reazioni che ho provato, come la rabbia, l’incredulità e il senso d’ingiustizia, c’era una cosa apparentemente sciocca che rendeva tutto ancora più difficile: la sensazione di essere l’unica malata in un mondo di sani. In realtà non era così, ovviamente, e con il trascorrere dei mesi l’ho capito. Il tumore al seno colpisce una donna su otto. Non siamo sole, siamo una moltitudine. È una malattia tutto fuorché rara, purtroppo, che può colpire chiunque. Per questo è importante parlarne”.

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Un nuovo viaggio, questa volta dentro di sé

Vivi ogni giorno come se fosse il primo di Francesca Barbieri (libro i cui proventi andranno all’AIRC per la ricerca contro il tumore) è proprio il racconto di questi ultimi anni e di questo lungo viaggio, purtroppo interrottosi prima della fine, ma comunque vissuto al massimo delle sue capacità. Ai racconti dei viaggi sono alternati quelli dell’andamento della malattia, e le tante riflessioni che scaturiscono da una condizione così estrema, difficile da accettare ma anche capace di farci scavare dentro alla ricerca dei nostri sogni più profondi, della necessità, quasi dell’urgenza, di goderci quella vita che a volte diamo troppo per scontata: “io vorrei che voi da oggi prendeste la vita a morsi, prendeste boccate di felicità, anche per me, perché io avrei dovuto farlo di più e forse dovreste farlo anche voi”.
In questo viaggio tremendo, di cui Francesca non aveva di sicuro acquistato il biglietto, emergono consapevolezze importanti: ad esempio, quella di ascoltare il proprio corpo e di assecondarlo nelle sue necessità, specialmente perché è lui che ci porta sempre in giro nei nostri viaggi e ci supporta ovunque vogliamo andare. Osservando un uomo che balla al ritmo della sua musica, indisturbato dallo sguardo degli altri, Francesca ci chiede una promessa: “divertiamoci sempre, ogni volta che possiamo. Facciamolo per noi stessi e per nessun altro, proprio come fa lui adesso. Dovremmo ballare sempre come se nessuno ci stesse guardando”. E poi c’è quella tristezza che nasce dalla consapevolezza di non poter mai più tornare come prima: ci sarà sempre un velo di malinconia e di angoscia lasciato dalla malattia; eppure, Francesca Fraintesa Barbieri si rende conto di come la sua vita abbia “semplicemente” cambiato il suo scopo: “sì, è vero, non tornerò più a essere la Francesca di un tempo, ma questo significa anche che ho nuovi impegni e nuove lotte che mi aspettano. Come quella per la prevenzione del tumore al seno”.

Come ci racconta Vivi ogni giorno come se fosse il primo di Francesca Barbieri, il viaggio è sempre una salvezza

L’8 ottobre è una data che per Francesca deve assolutamente cambiare tono: per questo decide di partire proprio quel giorno, nel 2019, per il suo viaggio intorno al mondo. Organizza una raccolta fondi che riesce ad accumulare circa 18.000 euro: la metà viene donata all’AIRC, l’altra metà serve a finanziare il viaggio, durante il quale Fraintesa parlerà della prevenzione del tumore al seno in molte occasioni. Il viaggio inizia a Hong Kong, prosegue in Cina, Macao, Taiwan, Singapore, Indonesia, Malesia, Australia, Isole Cook, Polinesia, per poi sfumare una volta raggiunta la Costa Rica. Come tutti i veri amanti del viaggio, anche Francesca trova in questa dimensione la forza per continuare e per trovare nuovi scopi di vita: bastano le impalcature di bambù che si alternano ai grattacieli di Hong Kong, dei noodles fatti a mano mangiati in un’ex fabbrica comunista, l’amore incondizionato per la terra australiana, il modo in cui certi uccelli del Pacifico si orientano grazie a un canto. Viaggiare da sola è un plus: “i viaggi da sola ti costringono a metterti alla prova e ti permettono di conoscere te stessa e sfidare i tuoi limiti. Puoi lasciarti guidare dall’intuito, dal sesto senso e dai segnali del destino, puoi restare per ore in silenzio ad ascoltare la tua voce interiore, parlare con gli sconosciuti e, cosa più importante di tutte, imparare a fidarti di te stessa”.
Soprattutto, il viaggio può aiutarci a capire che cosa vogliamo davvero nella vita, senza aggiungere dei “ma” ai nostri sogni nel cassetto. Il viaggio ci aiuta a capire che “nei momenti bui e difficili abbiamo bisogno di un sogno, di un pensiero positivo, di un obiettivo che ci indichi la strada verso la luce”.

Recensione di Agnese Sabatini

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