Copertina del libro
Copertina del libro "Il piano b. Ripartire con un viaggio in bici.” di Ivan Saracca

Il Piano B di Ivan Saracca è il racconto di un viaggio in bicicletta attraverso paesaggi e luoghi di un’Italia poco conosciuta, ma è anche un invito a guardare il mondo con occhi diversi in cerca di possibili soluzioni che portino al cambiamento.

“Serve un Piano B per tutti, subito, che sia più di un’alternativa a un piano iniziale andato male. “Piano” perché va pianificato, definita una meta e un percorso, mica navigare a vista e cambiare direzione a ogni cambio di pilota. “B” non perché è un ripiego, ma perché è l’unica alternativa a qualcosa che non può più andare, né avanti né indietro.”

DAL POSTO FISSO AL PIANO B

Non sono poche le persone che vorrebbero cambiare la propria vita, un po’ meno quelle che trovano la forza per farlo: Ivan Saracca è una di queste.

Ha compiuto quarant’anni da poco quando decide di lasciare il posto fisso, economicamente appagante e moralmente opprimente, per intraprendere un lungo viaggio nel Sud-est asiatico. Una scelta coraggiosa destinata a scontrarsi con l’arrivo del nemico invisibile che lo intrappola tra i confini nazionali: probabilmente al posto suo molti di noi avrebbero fatto un passo indietro mentre lui decide di andare avanti e di tirar fuori, dalla mente e dal cuore, il cosiddetto Piano B.

B come la Bicicletta, sua fedele compagna di avventure nel viaggio da Pescara a Santa Maria di Leuca nonché il “motore di cui abbiamo bisogno per avere un futuro, una nuova normalità, lo strumento già pronto in grado di ridarci il tempo, lo spazio, la salute.”

Come spesso accade, il viaggio non risponde alle domande che Ivan si era posto in partenza ma ne instilla di nuove e alla fine il Piano B si rivelerà essere non una semplice alternativa, ma la strada da intraprendere e da percorrere con urgenza verso il cambiamento radicale della società.

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IL PIANO B E LA RIPARTENZA

Il Piano B di Ivan Saracca è una ripartenza fisica dopo tanti mesi di lockdown dovuti alla pandemia ed è una ripartenza lenta, ecologica e consapevole, caratteristiche tutte insite nel viaggio in bicicletta, ma non solo.

Ivan sceglie di ripartire da ciò che ha attorno a sé esplorando territori poco battuti del Bel Paese: dalla Transiberiana d’Italia, nel cuor dell’Abruzzo, al Molise, il Matese, l’Irpinia, i Monti Dauni, la Lucania e poi giù, fino al tacco d’Italia, De Finibus Terrae, meta mai dichiarata ma intimamente desiderata.

Attraverso il suo diario di bordo, condito da una serie di riflessioni personali e di analisi economiche e sociologiche su come gira il mondo dei nostri tempi, Ivan ci porta alla scoperta di un Sud Italia intriso di bellezze – Matera, la Valle d’Itria, la Gravina di Laterza, giusto per citarne qualcuna – cui fanno spesso da contrappunto le tracce dell’essere umano che impattano negativamente sul territorio e che non sfuggono al suo occhio attento.

Gli incendi, le discariche, i rifiuti ai bordi delle strade o la centrale termoelettrica Federico II (una delle più grandi e inquinanti d’Europa) ci raccontano la sua sensibilità verso l’ambiente, da cui la necessità di farsi portavoce di un Piano B che parta dall’interno e punti a un turismo sostenibile e uno stile di vita più rispettoso della natura che ci ospita.

IL VIAGGIO IN BICICLETTA DI IVAN SARACCA

La bicicletta invita a rallentare e a vivere il viaggio alla vecchia maniera, programmando poco e nulla e lasciandosi guidare dalla strada: lo dico con cognizione di causa avendo vissuto qualche mese fa un’esperienza molto simile a quella di Ivan che mi ha spinta a immedesimarmi nel suo racconto, come se pedalassi accanto a lui.

Siamo ormai talmente abituati ad avere tutto a portata di click che spesso, quando viaggiamo, trascuriamo un aspetto essenziale: il contatto con la gente, vera depositaria della cultura dei luoghi. Un viaggio senza incontri, per quanto meraviglioso possa essere mentre lo vivi, è destinato all’oblio, mentre un viaggio tra la gente ti accompagnerà per sempre.

Ed ecco l’altro grande punto di forza del Piano B di Ivan Saracca, la volontà di aprirsi al mondo e di intessere relazioni umane nonostante il periodo nefasto che stiamo vivendo: gli scambi con persone curiose e accoglienti, come ci si aspetta siano nel caldo sud Italia, arricchiscono la narrazione e gli regalano quel tocco di “umanità” che trasforma il racconto di viaggio in una storia di vita.

Recensione di Diana Facile

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